Da oggi hanno riaperto i siti archeologici Piscina Mirabilis e Cento Camerelle che insieme alle Prigioni del Castello di Baia saranno gestite dalla società CoopCulture, nell’ambito del Partenariato Speciale Pubblico-Privato promosso dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei. L’apertura al pubblico è garantita il mercoledì, sabato e domenica, con possibilità di visita negli altri giorni su prenotazione. Con il tempo si potrà valutare la qualità del servizio e il livello di inclusione e interazione con il territorio.
In un momento così delicato per i Campi Flegrei, se c’è qualcosa che apre e non chiude è un dato positivo. Se si tratta di siti culturali lo è ancora di più.
In questo caso, il progetto viene da lontano. Il PaFleg rilanciò nel giugno 2023 un modello di collaborazione con operatori privati di durata pluriennale, per allargare la fruibilità di siti altrimenti chiusi per mancanza di risorse e personale e porre ulteriori basi per un possibile turismo culturale. Prorogate le date di scadenza dell’avviso pubblico, dopo l’assegnazione avvenuta quasi un anno fa e un periodo di lavori di ristrutturazione più lungo rispetto “al momento dell’anno in cui storicamente si registrano meno visitatori (…) per tutta l’estate 2024”, come inizialmente annunciato, oggi il modello si concretizza per i siti di Bacoli.
Ma non per quelli di Pozzuoli. Non si ha notizia, infatti, dell’apertura del Macellum e dello Stadio di Antonino, anch’essi oggetto di analogo e contemporaneo avviso pubblico del giugno 2023 per la creazione di un partenariato pubblico-privato che, a quanto risulta, avrebbe anche un soggetto privato vincitore. Sulla situazione di stallo dei 2 siti la direzione del PaFleg dovrebbe fornire qualche spiegazione e condividere informazioni e prospettive. Così come per il percorso sotterraneo del Rione Terra, in passato gestito proprio da CoopCulture su incarico del Comune di Pozzuoli, chiuso nell’autunno 2023 per controlli che riscontrarono mancanze amministrative, mai riaperto e poi passato da un anno alle competenze del Parco Archeologico, che però non ha messo in campo alcuna ipotesi o azione di valorizzazione.
Tutte questioni che non possono essere lasciate all’inerzia o al dimenticatoio, se si crede davvero in una città flegrea e si vuole uno sviluppo socio-culturale per un intero territorio sofferente.