Uno sciame sismico dalle prime ore del mattino di domenica 26 aprile ha interessato i Campi Flegrei. Una ventina di scosse, quelle di maggiore intensità alle 04:16 con una magnitudo di 2.0, alle 04:26 con una magnitudo di 1.6, alle 04:41 con una magnitudo di 2.5 e alle 04:59 la più forte con una magnitudo di 3.1 della scala Ritcher. Anche dopo le 5.00 del mattino lo sciame è continuato con eventi di minore intensità. L’epicentro dello sciame è ancora una volta la zona di Agnano Pisciarelli, con una profondità di circa 2 km. I boati che accompagnano le scosse sono stati avvertiti a Pozzuoli Centro, soprattutto Via Napoli, e nei quartieri flegrei di Napoli.
Le avvisaglie del ritorno del bradisismo ci sono da tempo. A Pozzuoli il suolo è salito di circa 60 cm dal 2011, soprattutto nei pressi del Rione Terra. Oggi è a una velocità di 7 mm al mese, più di 8 cm nel 2019. Il fenomeno, costantemente monitorato dall’Ingv, è ben lontano dai livelli di crescita e di allarme dell’ultima crisi bradisismica degli anni 1982 / 84, ma la preoccupazione di rivivere quegli scenari è molto forte. E stanotte, nonostante la pandemia in corso, molta gente a Via Napoli e ad Agnano, in quei momenti di inevitabile panico, è scesa in strada.
AGGIORNAMENTO ore 14.00 – IL COMUNICATO INGV / OSSERVATORIO VESUVIANO – “Nel corso della notte, a partire dalle ore 03,51 del 26.04.2020, si è verificato in area flegrea uno sciame sismico, localizzato nella zona di Solfatara-Pisciarelli, costituito da una sequenza di 34 scosse di magnitudo compresa tra 0.0 e 3.1, e con una profondità ipocentrale compresa tra 1 e 2 km. I sismologi dell’Osservatorio Vesuviano (Sezione di Napoli dell’INGV), che hanno analizzato gli eventi, non hanno rilevato anomalie rispetto all’andamento attuale della crisi bradisismica in atto. Si ribadisce che il verificarsi di sciami di eventi sismici, che possono in alcuni casi avere magnitudo tale da essere avvertiti dalla popolazione, accadono ordinariamente durante un periodo caratterizzato da attività bradisismica, come quello in atto ai Flegrei ormai dal 2005, e che non ci sono elementi di novità nel progredire del fenomeno in corso. I geochimici dell’Osservatorio Vesuviano sono al lavoro per effettuare rilievi sulle fumarole dell’area di Solfatara-Pisciarelli, e segnalano che non c’è stata apertura di nuove bocche.”