Nuove tasse: nel 2014 arriva la IUC, ma l’incognita sui cittadini è totale

tasseLa nuova “Imposta unica comunale” sostituisce Imu e Tarsu e la Tares.

Imu, Tarsu, Tares, Trise, Tuc … non sono giochi di parole, ma le sigle che individuano diverse tasse comunali. Alcune note, ma che appartengono al passato, altre che resteranno solo sulla carta perchè sostuite nel giro di pochi giorni nei lavori parlamentari. Il nuovo sistema di tasse per i cittadini con riferimento agli Enti locali può dirsi ora delineato con l’approvazione in via definitiva della legge di stabilità del Governo Letta.

La novità finale si chiama IUC (Imposta Unica Comunale) che è composta dall’IMU (dalla quale sono esenti i titolari di prima casa non di lusso), dalla TARI (Tributo per la raccolta rifiuti) e dalla TASI (Tassa sui servizi comunali, come illuminazione e manutenzione).

ASPETTI TECNICI

La Tari sarà commisurata ai metri quadri degli immobili posseduti a qualsiasi titolo (anche affitto) o ai rifiuti prodotti, mentre la Tasi deve essere pagata sia dal possessore sia dall’utilizzatore dell’immobile, per cui saranno chiamati a concorrere anche gli inquilini nella misura oscillante tra il 10 e il 30 per cento del totale. Per quanto riguarda le detrazioni sulla Tasi, queste non sono regolate sul numero di figli conviventi, come accadeva con l’Imu, ma “sul grado di utilizzazione dei servizi comunali”, calcolato con criteri da definire. Sulle abitazioni principali l’aliquota base è dell’1 per mille, ma i singoli Comuni hanno facoltà di alzarla fino al 2,5 per mille o diminuirla e addirittura azzerarla grazie ad uno stanziamento complessivo di 500 milioni di euro previsto ogni anno su base nazionale. Ulteriori novità potrebbero giungere a gennaio con un nuovo provvedimento, almeno secondo quanto annunciato dal Governo. Il fondo complessivo nazionale potrebbe salire da 500 milioni a 1,2 miliardi di euro, ma al prezzo di un aumento delle aliquote massime della Tasi: fino al 3,5 per mille per la prima cosa, fino al 11,6 per mille (ora è al 10,6) per la seconda.

Queste le novità tecniche, ma per capire gli effetti concreti sulle tasche dei cittadini e delle attività commerciali occorrerà aspettare il 2014 e saranno determinanti le decisioni prese dai singoli Comuni e amministrazioni, sia per quanto riguarda le aliquote fissate, sia per il sistema di detrazioni che dovranno scegliere e regolamentare.

SCENARI PREVISTI

Anche le stime generali sono al momento contrastanti. Da un lato il presidente dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni) Piero Fassino ha dichiarato che gli introiti per i Comuni con questa riforma rischiano di essere quasi dimezzati (a seguito dell’abolizione dell’aliquota Imu del 4 per mille sulla prima casa), con inevitabili ripercussioni sulle casse e sui servizi comunali; dall’altro la Cgia di Mestre ha studiato tra gli scenari tipo quello secondo cui la Tasi, nonostante il fondo di 500 milioni (o 1 miliardo e 200 milioni) previsto dallo Stato centrale, si rivelerebbe più gravosa dell’Imu, soprattutto per le famiglie con più figli.

CONSIDERAZIONI

Alcune considerazioni politiche sono d’obbligo, poichè il Governo Letta, ben lontano da affrontare la crisi dell’economia reale e i costi del debito pubblico con misure strutturali, ha ancora una volta preferito scaricare alle amministrazioni locali i tagli e la conseguente responsabilità nel reperire i fondi. Un percorso che dura da tempo, se si considera che negli ultimi 15 anni la tassazione degli Enti locali (la stima si riferisce in questo caso anche alle Regioni) è aumentata del 115 per cento. E i Comuni, a partire dai loro Sindaci, seppure siano sempre più percepiti dalle comunità locali come il primo e determinante gradino istituzionale, rischiano così di limitare la loro autonomia al solo ruolo di esattori per conto dello Stato, ferma restando l’influenza (assolutamente non secondaria) nel decidere chi colpire di più o di meno. Ed è proprio l’assumersi la responsabilità di questa scelte, nel bene e nel male, che dovrà diventare una regola sempre più frequente per le amministrazioni locali.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.