Questa sera si è tenuto l’ennesimo incontro alla Protezione Civile di Monterusciello tra il Prefetto di Napoli e i sindaci e/o amministratori di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Napoli con i rappresentanti dei comitati e movimenti civici in tema di gestione del bradisismo.
I sindaci hanno condiviso con trasparenza i dati relativi alle domande di contributo economico per le case inagibili, alle istanze di vulnerabilità, alle famiglie sfollate e ai cantieri aperti per edifici e infrastrutture pubbliche.
Ancora una volta, dobbiamo registrare che nonostante il lungo e acceso confronto, le risposte risolutive alle criticità evidenziate dai comitati non ci sono.
Parlano i fatti. Dopo ormai 2 anni dall’acuirsi del fenomeno, la situazione è questa:
1) La riqualificazione antisismica delle case private con soldi dello Stato non è ancora partita e le domande sono inferiori alla platea. Ciò dovrebbe aprire una riflessione autocritica da parte delle Istituzioni sulla efficacia delle misure messe in campo che, ricordiamolo, prevedono percorsi non semplici, controlli solo su richiesta, ostacoli e percentuali di contribuzione parziali rispetto alla spesa necessaria. Tutte cose che sfavoriscono inevitabilmente le domande dei privati cittadini.
2) Per i CAS il sindaco di Pozzuoli ha rinnovato la richiesta al Governo di una giusta proroga oltre il 31 dicembre 2025 per gli sfollati del sisma di maggio 2024 che non potranno ancora rientrare nelle loro abitazioni, ma al momento non c’è nulla di scritto e formale.
3) Gli hub di dignitosa accoglienza a Pozzuoli, elemento fondamentale per dare serenità alla popolazione residente in caso di scosse più forti e più volte promessi, non vedono ancora la luce e non c’è una scadenza credibile, per problemi di procedure e competenze tra le strutture commissariali vecchie e nuove. Ci auguriamo che nessuno dovrà mai spiegare queste “difficoltà burocratiche” a persone fragili che fossero costrette a passare di nuovo la notte in auto.
4) Sulle scuole registriamo il fallimento del Commissario straordinario Soccodato, nominato con il II° decreto Campi Flegrei di luglio 2024 e tra le cui competenze c’è proprio la gestione dei lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici. La logica del decreto è svolgere interventi a rotazione per 4 anni, in modo da limitare i disagi a studenti e famiglie e avvalersi in caso di necessità dei moduli provvisori adibiti ad aule in Via Carlo Alberto Dalla Chiesa ad Arco Felice. Ma dopo il primo anno scolastico ci sono già i ritardi: gli studenti “in giro” in scuole diverse dalla propria sono saliti a mille, i cantieri aperti lo scorso anno non sono ancora conclusi, i “moduli provvisori” non sono ancora pronti e questo settembre alcuni alunni del plesso scolastico Lucrino sono i primi ad aver perso giorni preziosi di lezioni.
L’incontro ha avuto il merito di evidenziare, dunque, che senza una modifica delle leggi esistenti – secondo le richieste dei comitati e movimenti riuniti in coordinamento – e una scelta ben precisa di salvare il tessuto sociale, civile ed economico dei Campi Flegrei con controlli a tappeto degli edifici, procedure semplici e soldi veri per la messa in sicurezza delle case, difesa dei servizi pubblici, l’azione delle Istituzioni comunali e di prossimità non potrà mai essere completamente risolutiva, per limiti oggettivi di strumenti e competenze.
“Pozzuoli Resiste” si augura che l’impegno del Prefetto di portare queste istanze ai livelli decisionali nazionali di Parlamento e Governo trovi finalmente esito concreto. Perché il tempo delle promesse è finito.