Cumana, i treni raggiungono la stazione Gerolomini

Da oggi i treni provenienti da Torregaveta non concludono più la loro corsa ad Arco Felice, ma arrivano fino a Gerolomini. Un “disagio in meno”, forse, per chi nella sua odissea verso Napoli dovrà percorrere un tratto più breve con le navette fino a Bagnoli; un disagio in più, di sicuro, per tutti coloro che nei Campi Flegrei potranno contare adesso su 1 corsa ogni 45 minuti. Non era mai accaduto prima. Non osiamo immaginare il danno ulteriore nell’ipotesi di tagli improvvisi alle corse, circostanza che si verifica quotidianamente e tutt’altro che occasionale.

‼️Ciò dimostra, ancora una volta, che per uscire dall’emergenza pubblica del trasporto su ferro nei Campi Flegrei, con pezzi di territorio completamente isolati, non bastano interventi tampone, ma occorrono soluzioni definitive in tempi certi. Esattamente il contrario di quanto fa l’Eav, che smentisce se stessa ad ogni comunicato e posticipa gli impegni presi precedentemente.

👎 Solo oggi, dopo 4 mesi dalla chiusura di luglio a seguito di un evento sismico, cominciano i lavori alla Galleria del Monte Olibano e la nuova scadenza per il ripristino della linea diretta sulla Cumana è fissata a marzo 2026. Per la riapertura del tratto Licola – Torregaveta sulla Circumflegrea è gennaio 2026. Per il raddoppio del binario finalizzato ad incrementare la frequenza delle corse, non si sa. Per l’apertura della nuova stazione di Pozzuoli Via Fasano, pare che il termine sia slittato a luglio 2026 … Insomma, ormai i mesi del calendario vengono citati dai vertici dell’Eav a totale discrezione e senza nessun rispetto per lavoratori, studenti, cittadini pendolari.

✅️Con la nostra petizione, le cui prime 2 mila firme con identità verificata sono state protocollate nei giorni scorsi a Sindaci flegrei, Regione Campania ed Eav, abbiamo voluto innanzitutto rompere il silenzio che copre anni di gravi responsabilità su scelte e di gestione.

📢 Chiediamo ora risposte ufficiali e impegni credibili. Perché il diritto alla mobilità verso il cuore metropolitano di Napoli e nell’ambito flegreo è un diritto. E senza infrastrutture il territorio flegreo è condannato a una lenta agonia.

Scritto da Redazione


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