Questa mattina a Napoli ha parlato la Costituzione, con la lettura in strada degli articoli della legge fondamentale della Repubblica, nata sul sangue della Resistenza. In occasione degli 80 anni dalla Liberazione avvenuta nel 1945, lavoratori e artisti si sono alternati al microfono in largo Berlinguer, per poi cantare “Bella ciao” davanti ai rappresentanti istituzionali durante la deposizione di fiori al monumento in onore dell’eroe Salvo D’Acquisto.
Qualche ora dopo, fino al primo pomeriggio, un lungo corteo si è mosso da Piazza Garibaldi e ha attraversato la città con la partecipazione di migliaia di persone, in gran parte giovani e studenti che hanno risposto così agli strumentali (e anche irrispettosi) “inviti alla sobrietà” lanciati nei giorni scorsi da qualche ministro dell’attuale governo.
Il f@scismo non è stato solo una parentesi storica circoscritta al regime del ventennio, che privò il popolo italiano delle libertà fondamentali e lo condusse alla tragedia della guerra. Il f@scismo è un antivalore culturale e politico che si ripresenta, anche in forme e sotto bandiere diverse, in ogni epoca e luogo del Mondo dove vuole imporsi il sopruso, l’oppressione, l’uso della violenza in assenza di ragioni, la colpevole indifferenza verso le ingiustizie. Ogni volta che qualcuno prova a essere “forte con i deboli, ma è debole con i forti”.