Progetto MAC – Monterusciello Agro City, presentato il piano di intervento agricolo

Sono stati presentati questa mattina, in occasione della VII edizione della “Festa del Mandarino dei Campi Flegrei” presso la sede della Protezione civile di Monterusciello, i contenuti del piano di intervento agricolo del progetto europeo MAC – Monterusciello Agro City, che si propone di trasformare il quartiere puteolano nato dopo il bradisismo dell’83, attraverso la riqualificazione di terreni incolti e la realizzazione di un Agro Urban Center.

Ad illustrare le linee guida ispiratrici, i prodotti e le attività che si intendono sviluppare sugli specifici terreni, è stato l’agronomo Giuseppe Miselli, intervenuto al dibattito “Agricoltura sostenibile e produttiva nei Campi Flegrei” in rappresentanza di Coldiretti, Confagricoltura e Agrocultura, partner del progetto che hanno elaborato il piano. “Abbiamo tenuto conto innanzitutto degli studi preliminari e dei rilievi sul suolo compiuti nei mesi scorsi, e del fatto che su alcune aree ci sono vincoli della Sovrintendenza, in modo da ipotizzare le destinazioni più idonee su tutte le 24 aree di studio (per un totale di circa 50 ettari) oggetto del Progetto MAC – ha esordito Miselli. “Gli obiettivi di base sono preservare la biodiversità, realizzare un sistema produttivo sostenibile e circolare, sensibilizzare le popolazioni locali e tutelare le tradizioni locali”. In questo senso il piano agricolo MAC si distingue dall’agricoltura intensiva perchè è concepito come parte integrante e contestualizzata di un territorio fortemente urbanizzato, e si propone creare una continuità biologica con le colture già presenti sul territorio e di introdurre specie autoctone dell’area flegrea e napoletana. Sono state ipotizzate diverse macroaree. La macro area “viticoltura” prevede l’impianto di viti (piedirosso e falanghina) con una produzione in linea con il Diciplinare DOC Campi Flegrei, precedute da coltivazioni di cereali e orticole per un periodo improduttivo post impianto per la durata di 3 anni, nelle aree – a titolo di esempio  – più a ridosso del Monte Sant’Angelo e in Via S. Di Giacomo; la macroarea “agrumicoltura” vede come protagonista il mandarino dei Campi Flegrei, anche in questo caso con la coltivazione di cereali e orticole per un periodo improduttivo post impianto di 3 anni, in terreni, tra gli altri, più vicini a via Giovanni Verga; la macroarea “apicoltura” è ritenuta fondamentale per le attività di impolinnazione e per la funzione di monitoraggio ambientale ed è prevista in aree ritenute “con forte difficoltà di messa a dimora delle piante”; infine la macroarea con colture erbacee e quella “didattica”, finalizzata, quest’ultima, a sensibilizzare gli abitanti sui temi agricoli ed individuata in terreni più vicini all’Istituto Petronio e a Piazza De Curtis. Si tratta, ovviamente, di anticipazioni non esaustive, ma che rendono l’idea di un progetto complessivo e articolato che prova a dare funzioni nuove a terreni demaniali rimasti abbandonati nel corso di circa 35 anni.

A rappresentare l’amministrazione comunale di Pozzuoli è stato l’assessore all’urbanistica e alla pianificazione del Territorio Roberto Gerundo che ha evidenziato: “si avvia la fase di concreta coltivazione dei suoli inutilizzati. L’agricoltura urbana diventa strumento per rifare il paesaggio, valorizzare il contesto edilizio e creare occupazione giovanile qualificata.” Un momento particolarmente significativo del convegno è stato lo spazio dedicato a 5 giovani discenti del primo ciclo di formazione MAC, Flavia De Simone, Martina D’Isanto, Roberta Colomba Di Fraia, Maria Tufano e Ritalessia Varriale, che hanno illustrato i loro progetti di imprenditoria legati all’agricoltura e all’ambiente, scaturiti a conclusione dei corsi.

Il progetto MAC, che vede il Comune di Pozzuoli capofila, finanziato dall’UIA per un valore di circa 5 milioni di euro (comprensivi del finanziamento dei partner coinvolti), si conferma sfida ambiziosa sotto ogni profilo sociale ed economico. Tante sono le difficoltà e le criticità lungo il percorso, ma il valore strategico della progettazione messa in campo impone a tutti di fare il possibile per raccogliere il massimo dei “frutti” concreti.

(FOTO di Paolo Visone)

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.