POZZUOLI / Niente più quadri sulle Scale del Purgatorio? Perché? Qualche domanda sulle politiche culturali

21780_294977007292926_419021762905147771_nDa circa due anni i cittadini di Pozzuoli hanno potuto apprezzare le esposizioni di artistiche promosse dall’associazione “Arte & Artisti”,  e hanno animato e vivacizzato la Rampa R. Causa, meglio conosciuta come “Scale del Purgatorio”. La prima mostra si è tenuta nell’ottobre del 2014 e da allora è diventata quasi un appuntamento fisso del fine settimana, con un calendario ben preciso che ha coinvolto oltre 50 espositori locali e non solo

Spesso si parla del “clima diverso che si respira in città”, un clima che a nostro avviso è anche e soprattutto il risultato di queste iniziative che nascono dal basso, a impatto zero nei confronti dei residenti, organizzate da associazioni, comitati civici e operatori privati.

Da qualche mese l’esposizione di quadri su quelle scale è ferma. Non per responsabilità dell’associazione promotrice, ma per un diniego di permessi di occupazione di suolo pubblico da parte dell’amministrazione pubblica. A voler essere precisi, non c’è stato nemmeno il diniego ufficiale, ma semplicemente un lasciar cadere nel vuoto la richiesta di nuovi permessi per tutta la nuova stagione, protocollata il 19 agosto scorso. Un silenzio frutto di inerzia, se così può essere definito, accompagnato – come ci riferisce l’associazione “Arte & Artisti” – dalla contrarietà espressa (solo) verbalmente dall’assessore alla Cultura Alfonso Artiaco. Nei giorni scorsi l’associazione “Arte e Artisti” ha protocollato una nuova richiesta nel piazzale antistante la Chiesa di Santa Maria. Eppure le manifestazioni e i colori su quei gradini sono apparsi a molti come un naturale percorso che lega le visite al Rione Terra e alle strade del Centro Storico.

Convinti che la singola vicenda abbia un significato più ampio del semplice rilascio di un permesso, ci permettiamo di rivolgere pubblicamente alcune domande all’assessore Artiaco – che invitiamo a risponderci e di cui saremo ben lieti di riportare le sue posizioni – e, più in generale, a tutta l’amministrazione, la politica e la società civile puteolana.

I NOSTRI DUBBI – Innanzitutto: qual è la motivazione, se esiste, del diniego? Ci sono forse altri progetti per quelle scale e per la vicina ex chiesa del Purgatorio? Se sì, quali? Se no, si preferisce forse che quelle scale restino vuote, grigie e anonime? E perchè?

Ma guardando in prospettiva: iniziative come quelle degli “artisti alla scala” sono forse ritenute in contrasto con la politica di “innalzamento del livello culturale” più volte annunciata dall’assessore Artiaco? Innalzamento qualitativo che finora è sfuggito ai cittadini di Pozzuoli, fatti salvi eventi sporadici e/o promossi da soggetti privati.

In termini ancora più semplici: quali sono i criteri per stabilire la “qualità” culturale di un’iniziativa? Che fastidio davano quelle esposizioni? Che senso ha cambiare posto? E rientra forse nelle competenze e nelle prerogative dell’assessorato alla Cultura decidere in quale strada o vicolo è più opportuno esporre un quadro, senza che tale orientamento sia sostenuto da una visione più complessiva di “città della cultura”?

Obiezioni che riteniamo legittime, soprattutto se si considera che ad oggi non esiste ancora alcun indirizzo ufficiale sulla destinazione d’uso e sulla gestione degli spazi di Torre Toledo e di Villa Avellino, che insieme a Palazzo Migliaresi e alle numerose chiese sconsacrate sono i luoghi davvero rilevanti ai fini della creazione di un Polo culturale.

Ci auguriamo, dunque, che chi di competenza dia delle risposte – che pubblicheremo sul nostro sito – non tanto a noi, non solo ai diretti interessati, ma soprattutto a chi crede nella possibilità di fare di Pozzuoli una città partecipativa e vivace, premessa per qualsiasi altra ipotesi o visione di sviluppo turistico e di accoglienza.

Scritto da Redazione