Parcheggio su resti archeologici in Via Luciano a Pozzuoli, la risposta del MIBAC

Il MIBAC, Ministero per i Beni archeologici e culturali, ha risposto alla nostra istanza del 9 ottobre (guarda la VIDEOLETTERA a Franceschini) sullo stato del patrimonio archeologico dei Campi Flegrei e, in particolare, sul progetto di parcheggio da realizzare in Via Luciano a Pozzuoli, sovrapposto ai resti delle Tabernae romane risalenti al I sec d.c.

La direzione generale “Archeologia, Belle Arti e Paesaggio” del Ministero ci ha trasmesso con una pec del 18 novembre informazioni e documenti utilissimi a fare chiarezza e a ricostruire tutta la vicenda legata a questo progetto; informazioni e documenti che ci sentiamo in dovere morale di condividere con i cittadini, per la massima trasparenza e comprensione dei fatti, insieme ad alcune nostre considerazioni.

FACCIAMO QUALCHE PASSO INDIETRO – L’intervento in via Luciano rientra nel Piano Stralcio “Cultura e Turismo”, finanziato con il Fondo per lo Sviluppo e Coesione 2014/2020 per un totale di 25 milioni di euro. Una parte di questi fondi, circa 4 milioni di euro, è destinata alla riorganizzazione del sistema di mobilità, accessibilità e fruizione dei siti sul territorio di Pozzuoli. Uno di questi interventi, tra quelli approvati con delibera della Giunta comunale di Pozzuoli n. 124 del 4 ottobre 2018 e meglio illustrato negli allegati alla delibera n. 50 del 20 marzo 2019, riguarda appunto la costruzione di un parcheggio auto per 42 posti adiacente alla Chiesa dell’Annunziata in Via Luciano, e prevede espressamente, così come riportato nel progetto preliminare, la “pavimentazione in asfalto” e la “tombatura dei resti archeologici con materiale di cava e forniture di geotessile non tessuto”.

DATE E ATTI UFFICIALI – Appresa la notizia, il 15 giugno 2019 un gruppo di associazioni del territorio ha espresso la contrarietà a tale ipotesi e ha segnalato al Parco archeologico dei Campi Flegrei (stazione appaltante per i lavori) e alla Sovrintendenza per l’area metropolitana di Napoli (Ente preposto a dare il parare favorevole) la contraddizione palese di voler finanziare con fondi del Ministero per i Beni archeologici la copertura di un sito archeologico (!).

Oggi apprendiamo che il MIBAC ha esortato fin dal 12 luglio 2019 Sovrintendenza (SABAP) e Parco (PaFleg) ad una collaborazione tra loro, “volta a contemperare le esigenze di riorganizzazione del sistema della mobilità, accessibilità e fruizione dei siti, con le esigenze prioritarie di tutela delle presenze archeologiche”. Ne è seguito un tavolo tecnico tra SABAP e PaFleg, resosi necessario per discutere e rimodulare alcuni degli interventi approvati dal Comune di Pozzuoli.

Dopo ulteriore invito da parte del MIBAC del 24 ottobre 2019 a fornire aggiornamenti, il Parco archeologico e la Sovrintendenza hanno reso noto, con riscontri ufficiali rispettivamente del 31 ottobre 2019 e del 5 novembre 2019, di aver firmato congiuntamente, a conclusione del confronto avuto nel tavolo tecnico, una nota di accompagnamento al bando per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, nella quale si precisa che “per l’area da adibire a parcheggio lungo via Luciano, l’area di sosta dovrà intendersi al servizio della fruizione delle aree archeologiche” e si esplicita, soprattutto, che il progetto dovrà proporre una soluzione compatibile con la valorizzazione del complesso delle Tabernae romane”. Si tratta, in parole semplici, di un atto di indirizzo molto preciso e vincolante, anche ai fini delle successive e autorizzazioni, al quale dovranno attenersi i redattori del progetto definitivo ed esecutivo, che sono i documenti tecnici sulla base dei quali vengono poi appaltati i lavori.

OSSERVAZIONI – L’associazione di Promozione Sociale “L’Iniziativa” rivendica di aver sollevato la questione a tutti gli Enti competenti sovracomunali e fino al Ministero. I chiarimenti forniti da MIBAC, PaFleg e SABAP, e messe nero su bianco su atti protocollati, ci danno ragione. Il Parco archeologico ci tiene a precisare più volte, anche agli occhi di Ministero e Sovrintendenza, di aver solo “preso atto” del progetto deliberato dal Comune di Pozzuoli; la Sovrintendenza, con una nota del 2 luglio 2019, ha addirittura manifestato “sorpresa per il mancato coinvolgimento nell’iter di approvazione” di questo progetto, di cui avrebbe appreso “da segnalazione di terzi” (cioè dalla lettera firmata dalle associazioni). Emerge, dunque, che l’unico ente pubblico che ha voluto, ipotizzato e “partorito” l’idea di realizzare un parcheggio auto su ritrovamenti di epoca romana è stato il Comune di Pozzuoli, in totale autonomia e senza alcun confronto preliminare con gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione dei beni archeologici. Una scelta infelice, sia in termini politici che tecnici, che ha reso più tortuosa e complicata, come se non bastasse, l’azione complessiva prevista da questi interventi e rivolta a creare nuovi percorsi, nel segno del turismo integrato e sostenibile.

CRITICITA’ EVIDENTI, IL PROGETTO VA RITIRATO – Aggiungiamo anche che il tentativo di trovare “una soluzione compatibile con la valorizzazione del complesso delle Tabernae romane”, apprezzabile sul piano teorico, è a nostro avviso impossibile su quello pratico. Per far coesistere in uno stesso luogo fisico vetture e visitatori, stalli per auto e pietre antiche, non bastano buoni architetti o ingegneri, ma un professore di fantascienza. A meno che non si voglia trasformare il progetto iniziale – esteso nei grafici del preliminare per oltre 50 metri – in una (ineccepibile) sistemazione della sola area in terra battuta, attualmente occupata da auto in sosta e spesso teatro di attività di parcheggiatori abusivi. In caso contrario, suggeriamo al Comune di Pozzuoli, al Parco e alla Sovrintendenza, ognuno per quanto di sua competenza, di stralciare questo intervento dal resto del Progetto integrato per la mobilità, poiché non poggia su nessuna argomentazione intellettualmente onesta e non segue nessuna logica funzionale per favorire la visita di altri siti. Si tratterebbe, infatti, lo ribadiamo, di un parcheggio per sole auto, e non per bus turistici; il cui sito più vicino, la Necropoli di Via Celle, è chiuso; la cui utilità in termini di posti auto effettivi rispetto alla situazione esistente è ridotta a poche decine in più; un progetto superato, nei fatti, dalla scelta dell’amministrazione comunale di realizzare le strisce blu in via Campi Flegrei, con la creazione di fronte allo Stadio di Antonino Pio, o nelle sue vicinanze, di ben 148 posti auto. Anche di questo dovrà tener conto la Sovrintendenza, che non può certo limitarsi a lamentare di non essere stata coinvolta, ma deve coerentemente impedire “soluzioni mostruose”, simili a quelle avallate nel passato recente della città di Pozzuoli, come nel caso del ponte in zona Solfatara.

Occorre prendere atto, insomma, che il Comune di Pozzuoli ha scelto un luogo sbagliato per spendere soldi “giusti”. Non è solo una questione di principio, ma strategica e di credibilità. Coprire, nascondere, tombare o sacrificare i resti delle tabernae romane lungo l’antica via domitiana del I sec. non solo è una violenza verso quelle testimonianze storiche, ma è anche un’offesa a chi prova a valorizzare il patrimonio diffuso dei Campi Flegrei, che talvolta assume le caratteristiche di museo a cielo aperto. Quel parcheggio diventerebbe un monumento alla pochezza progettuale della classe dirigente locale, che nonostante la disponibilità di risorse economiche per favorire flussi di visitatori in città, non ha saputo pensare ad altro che a qualche posto auto in più per le attività commerciali presenti su un quadrivio.

Per questi motivi, la nostra associazione, dopo aver investito i livelli istituzionali più alti possibili tra quelli competenti in materia, mette a disposizione i documenti e le note ricevute ad ogni cittadino, ente del terzo settore, operatore culturale, associazione, forza politica o consigliere comunale che ne faccia richiesta, contattandoci, in modo da far sentire la propria voce, continuare a monitorare l’evolversi della vicenda e impedire insieme un inutile scempio. Se davvero vogliamo parlare di turismo culturale, di visione di insieme e di sviluppo del territorio.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.