La vera emergenza: riformare l’accoglienza

immigrati-accoglienza-1024x569-1429027879L’ennesimo scandalo che ha riacceso qualche settimana fa i riflettori sulla situazione dei migranti presenti su territorio italiano ci impone una riflessione a cui, necessariamente, devono seguire azioni concrete.

Accuse gravissime sono quelle rivolte ad uno dei soggetti accreditati ad ospitare migranti e rifugiati, e che opera proprio sul territorio flegreo. Acquistati un immobile a Milano (152mila euro), una società di ricariche telefoniche (733mila euro), preso in fitto il locale Kestè di Pozzuoli (15mila euro), comprato un immobile a Pozzuoli (100mila euro), appropriazione di 130mila euro in contanti e 345mila euro attraverso fatture per operazioni inesistenti. Oltre che l’acquisto, per 5.720 euro, di 37 ingressi per la partita di Champions League Napoli – Chelsea. Queste le attività che, secondo i giudici inquirenti, sarebbero state compiute tra il 2011 ed il 2012 da Alfonso De Martino, presidente dell’associazione Un’Ala di Riserva, e la compagna, Rosa Carnevale. Attualmente, il primo è in carcere, la seconda agli arresti domiciliari, con le accuse di truffa, peculato ed appropriazione indebita. L’accusa di corruzione, invece, è stata mossa ai danni di due funzionari regionali di servizio civile: Vincenzo Cincini e Giuseppe Mattiello, in cambio di denaro, avrebbero indirizzato i migranti verso questa associazione.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Napoli Vincenzo Piscitelli e dai sostituti Raffaello Falcone e Ida Frongillo furono avviate in seguito ad un’accusa dello stesso De Martino, accusa rivolta a due migranti somali che si sarebbero recati da lui e lo avrebbero minacciato per ottenere soldi. I due, una volta arrestati, hanno ribaltato la situazione: sono stati scarcerati ed hanno fornito elementi per continuare ad investigare sull’associazione. Un’ombra pesante sul piano umano e morale, prima ancora che giuridico: i soldi illeciti, infatti, sarebbero stati sottratti dai fondi previsti per erogare quei miseri 2 euro e mezzo destinati agli ospitati come bonus giornaliero. Lo scandalo pare non fermarsi qui ed allargarsi a macchia d’olio, coinvolgendo i centri della Caritas di Teggiano – Policastro, guidata dal sacerdote – e Cavaliere della Repubblica – don Vincenzo Federico.

La magistratura farà il suo corso e non è sul caso specifico che vogliamo soffermarci. Quello che ci preme sottolineare, ancora una volta, è la totale inadeguatezza di un sistema cosiddetto di accoglienza con cui l’Italia continua ad aprire la porta a fondi europei ed a chiudere le strade ai migranti. Associazioni e cooperative poco qualificate, strutture non idonee, nessun percorso di integrazione, nessun lavoro di intermediazione culturale, rifugiati spediti nelle aree più periferiche e degradate, quasi a volerli nascondere, al solo scopo di fare affari per i proprietari degli immobili. La necessità è rimanere umani, che significa non privare di dignità queste persone, non scatenare guerre tra poveri, favorire la conoscenza reciproca ed abbattere le barriere, fisiche ma soprattutto psicologiche, che negano la realizzazione di una accoglienza che sia reale.

Ragionare in termini di emergenza quando la situazione è tutt’altro che emergenziale – quanto invece strutturale – non aiuta affatto. Respingere chi fugge da guerre e persecuzioni è disumano: è necessario superare il regolamento di Dublino, che non permette ai migranti di spostarsi in un paese diverso da quello in cui sono stati registrati per la prima volta, e su questo l’Europa sta lavorando. I Cie sono disumani, e così le strutture costruite nel vuoto – pensiamo al Cara di Mineo – o quelle inserite in contesti già problematici, in cui i migranti sono percepiti come ulteriore elemento di difficoltà e pericolo – complice una sbagliata campagna mediatica, che demonizza gli sbarchi. Il co-housing, la rivitalizzazione di borghi ormai disabitati – come nel caso dell’eccellenza italiana di Riace: queste sono le strade da seguire, che comportano minore dispendio di denaro pubblico e risultati tangibilmente migliori.

Scritto da Laura Longo


Laura Longo, nata a Napoli il 04/03/1987. Laureata in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla "Federico II" di Napoli, nel 2011. Vivo a Pozzuoli e qui collaboro con diverse realtà associative. Mi piace scrivere di società ed attualità. Seguire eventi culturali in città ed apprezzarne, ogni giorno, le bellezze inaspettate. Non mi piace l'inciviltà, il rumore, l'arroganza.