“Il Marchese del Grillo” di Enrico Montesano all’Augusteo, tra gag e amare riflessioni

il-marchese-del-grillo“Il Marchese del Grillo” incanta l’Augusteo. Tre ore di commedia musicale, con la regia di Massimo Romeo Piparo, che affascinano, seducono, divertono e invitano alla riflessione il pubblico del teatro di piazzetta Duca D’Aosta. Una prova audace per Enrico Montesano, che interpreta uno dei personaggi più autentici e rappresentativi della romanità, un personaggio poliedrico, che con la sua maschera dolce e amara travolge ed appassiona lo spettatore in un turbinio di situazioni e volti. Il talento dell’amatissimo attore protagonista, al celebre marchese Onofrio Del Grillo, ruolo che fu di Alberto Sordi, ha regalato una delle sue più intense interpretazioni. Tratto dall‘omonimo film di Mario Monicelli del 1981, “Il Marchese del Grillo” entra a pieno titolo nella storia della commedia musicale italiana: merito dell’ironia, del sarcasmo, di gag divertenti, di spunti di riflessione e della musica. Sullo sfondo tutto il fascino e le contraddizioni della Roma papalina di inizio ‘800, con le sue bellezze e le ingiustizie, e con quell’atmosfera sorniona e unica al mondo che da sempre contraddistingue la Capitale. Lo spettacolo arriva a Napoli dopo il grande successo della scorsa stagione. Lo spettacolo è entrato a pieno titolo nella storia del Teatro Sistina di Roma con oltre 50.000 spettatori in sole 5 settimane di programmazione e ben 12 volte il tutto esaurito. L’adattamento teatrale è stato curato da Gianni Clementi, Enrico Montesano e Massimo Romeo Piparo, la colonna sonora originale è stata firmata dal Maestro Emanuele Friello.

La commedia musicale è una produzione del Sistina, in collaborazione con MF Produzioni, Le scene per l’adattamento teatrale sono di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona e le coreografie di Roberto Croce. Accanto a Enrico Montesano, in scena un cast rinnovato composto da oltre 30 straordinari artisti, tra cui il figlio Michele Enrico Montesano, nei panni della Guardia svizzera e Benedetta Valanzano, nei panni di Olimpià, un’attrice francese giunta a Roma, al cui fascino il marchese Onofrio De Grillo non saprà resistere, disobbedendo ai rigidi clichè imposti dalla sua appartenenza nobiliare.

LA STORIA – Prendendo ispirazione da una figura storica realmente esistita, la commedia racconta la storia, ambientata a Roma agli inizi del XIX secolo, del Marchese Onofrio del Grillo, Guardia nobile di Papa Pio VII. Il marchese trascorre le sue giornate nell’ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con donne del popolo e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi della sua famiglia, bigotta e autoritaria.  Come racconta il motivetto musicale che apre e chiude lo spettacolo al marchese “piace de giocà, piace de scherzà, perchè la vita è un mozzico, è na fiatata in pizzico “, e allora meglio non tenere la mente occupata dai pensieri, ma darsi all’ilarità. E’questa la filosofia di vita di Onofrio, che architetta innumerevoli scherzi e beffe di cui risultano spesso vittime i popolani, altri nobili e la sua famiglia, oltre allo stesso Papa.

Il suo edonismo senza limiti e le sue provocazioni ingiuriose nei confronti di mendicanti, Papi e consanguinei, proseguono liberamente fino al giorno in cui Napoleone invade lo Stato Pontificio e i francesi entrano a Roma. L’incontro con Olimpià e l’amicizia con un giovane ufficiale francese, gli fanno pensare di poter abbandonare Roma per Parigi. La disfatta di Napoleone a Waterloo ristabilisce però le cose e il Marchese del Grillo fa il suo ritorno a Roma, nella sua dimora, dove svela alla sua famiglia la vera identità dell’uomo che dimora in casa loro, per uno scambio di persona con un carbonaio, dalle sembianze identiche al marchese, e utilizzato proprio da questi perchè fosse scambiato per il marchese Del Grillo e lui fosse libero di lasciare Roma in anonimato. E’ nel momento della rivelazione che lo stesso Montesano spinge alla riflessione attraverso un intenso discorso con la madre sul contrasto tra apparenza e realtà, in cui a dominare è la forma. Il ritorno a Roma del marchese mattatore è però segnato da un’inaspettata sorpresa, una condanna a morte per l’alto tradimento nei confronti del Papa, avendo abbandonato il posto di guardia al Quirinale per uno dei suoi soliti scherzi. Per la prima volta una delle sue terribili “manfrine” viene punita severamente con la pena di morte voluta dal papa Pio VII. Sta per essere così condannato il carbonaio Gasperino, che tutti credono sia il Marchese, quando, in uno scatto d’orgoglio e di riscatto, il vero Onofrio Del Grillo svela la vera identità del carbonaio e si mostra pronto ad assumersi le sue responsabilità, anche se questo significa morire.

Momento topico dello spettacolo, preceduto da una malinconica e amara dichiarazione d’amore per la città di Roma “piena de’vicoli e misteri in cui perdersi, fatta di gioie, dolori e di eterne contraddizioni”. In chiusura sarà risparmiata la vita al Marchese del Grillo, per volontà del Papa, in un capovolgimento di ruoli, in cui è il sommo Pontefice a beffeggiare Onofrio.

L’ATTUALITA’ DEL TESTO – Una commedia che non è solo un tuffo nella Roma papalina ma è fatta di rimandi attualissimi alla storia contemporanea: la giustizia corrotta, una Chiesa in bilico tra il debole potere spirituale e il più ammaliante potere temporale, il tremendo dilemma dell’essere e dell’apparire, il dramma dei più poveri contrapposto al cinismo dei potenti; caratteristiche che, mentre fotografano realtà ancora sotto gli occhi di tutti. ci rimandano a quasi mezzo secolo addietro, quando scaturirono dalla felice intuizione di grandi maestri della commedia italiana della seconda metà del ‘900″.

Scritto da Valentina Soria


Mi chiamo Valentina Soria, sono giornalista pubblicista, laureata alla magistrale in Comunicazione Pubblica e d’Impresa. Mi interesso di comunicazione a 360°, dal giornalismo al copy writing alla cura di uffici stampa. Amo la mia terra flegrea e credo nell’importanza di dare “voce” alle piccole e grandi criticità del territorio con coraggio ed onestà.