Estate al mare a Pozzuoli: sui lidi privati sì, sulle spiagge libere no?

Anche a Pozzuoli l’amministrazione locale fa i conti con le norme regionali, secondo cui quest’anno per andare al mare dovranno essere soddisfatte particolari condizioni di sicurezza, a causa dell’emergenza coronavirus. La Regione Campania ha tuttavia scaricato sui singoli Comuni la responsabilità di contestualizzare, secondo le caratteristiche del proprio territorio, le disposizioni preventive e finalizzate a garantire il distanziamento sociale. Mentre a Bacoli fa discutere l’annuncio del sindaco Josi Della Ragione di un sistema di prenotazione on line per accedere agli arenili, siano essi in concessione o “liberi”, a Pozzuoli il sindaco Figliolia ha firmato un’ordinanza (n. 103 del 28 maggio 2020) che dispone il divieto di “presenza stabile” per prendere il sole su tutte le spiagge libere di Licola, Lucrino e Via Napoli. In pratica, sarebbe consentito scendere a riva, buttarsi in acqua e risalire, evitando di sostare o di piantare ombrelloni e posare asciugamani. Il provvedimento lascia aperta l’ipotesi di “diverse disposizioni” future o di “adozione di apposita regolamentazione dell’utilizzo delle spiagge libere”. In serata il sindaco ha dichiarato che “si tratta di un provvedimento adottato in via temporanea a tutela della salute pubblica in attesa di elaborare un piano che contempli le indicazioni dell’ordinanza regionale e del relativo protocollo di sicurezza. Appena approvato sarà revocata la disposizione. Siamo al lavoro per garantire già dalla prossima settimana l’accesso regolamentato”. Il provvedimento, intanto, è in vigore per tutta l’estate e oltre, da domani 29 maggio al 31 ottobre 2020. Ed è proprio leggendo tra le righe dell’ordinanza che emerge l’ammissione da parte del Comune, secondo cui “ad oggi questo Ente non ha ancora adottato specifico piano comunale per soddisfare la fruizione delle spiagge libere stante anche le oggettive difficoltà derivanti dalla natura orografica dei luoghi.”. Sui lidi privati, invece, l’attività balneare è consentita “ad avvenuto completamento delle operazioni di montaggio ed onerando i gestori di tutte le prescrizioni necessarie per il contenimento del contagio da COVID-19”.

SCENARIO SURREALE – Qualche interrogativo è d’obbligo: fino a quando la disposizione sarà in vigore, e se dovesse esserlo per un periodo più lungo della settimana paventata dal sindaco, cosa accadrà su questi tratti di spiaggia? Ci saranno effettivamente sanzioni e multe per i bagnanti, con tutto il contorno di tensioni e di video pubblicati in rete da parte di gente (giustamente) esasperata? I pochi tratti di spiaggia libera diverranno “terra di conquista”? E durante tutta l’estate sui lidi privati saranno rispettate le norme di sicurezza o resteranno solo sulla carta? In che misura i minori ingressi negli stabilimenti balneari produrranno aumenti delle tariffe? Ma, soprattutto, chi effettuerà davvero i controlli (su tutte le spiagge, libere e private)? Gli stessi vigili e forze dell’ordine che in questi giorni non riescono a far indossare correttamente nemmeno una mascherina anche alla luce del giorno?

La situazione è senza dubbio inedita e oggettivamente difficile, ma per ora a Pozzuoli non è chiaro quale sforzo sia stato compiuto e quali idee messe in campo per soluzioni (concessioni provvisorie non lucrative, regolamentazioni degli ingressi e interventi coordinati pubblico-privati), idonee a garantire, almeno in parte, almeno in alcune aree, il diritto per tutti di accedere qualche giorno al mare; un diritto non secondario, reso più difficile anche dalla situazione economico-sociale alle porte, e assolutamente legato al benessere psico-fisico e alla salute delle persone.

Leggi e scarica l’ordinanza

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.