Case vulnerabili nei Campi Flegrei, cosa aspettiamo?

Il 10 % delle case nell’area “bradisismica” (dove vivono circa 85.000 persone, che comprende mezza Pozzuoli, Il centro Storico di Bacoli, il porto di Baia e i quartieri napoletani di Agnano e Bagnoli) è considerato ad “alto rischio di vulnerabilità”. Un altro 35% necessita di approfondimenti. In totale quasi il 50% è collocabile in una vulnerabilità media o alta.

Queste sono le dichiarazioni del Prof. Giulio Zuccaro, responsabile scientifico del Centro Studi Plinivs, rilasciate a Radio 24 e riportate da numerosi giornali e tv nei giorni scorsi. Si apprende, inoltre, che l’area con la maggiore concentrazione di case a rischio è quella di “Pozzuoli alta” (dal Rione Terra verso la Solfatara). Sarebbero questi i primi risultati di quella indagine su oltre 9.000 edifici a uso residenziale prevista dal “primo decreto Campi Flegrei” del 14 ottobre 2023, cominciata a marzo 2024 e conclusasi dopo qualche mese. Un’indagine definita “speditiva”, cioè veloce, preliminare, condotta solo dall’esterno, alla quale dovrebbero poi seguire verifiche più approfondite. Non a caso, nell’intervista il professore aggiunge che “non è possibile prevedere con certezza il numero di edifici che potrebbero crollare” in seguito a una scossa di mg 5, anche se “non si aspetta una catastrofe”.

Ancora una volta, tempi lunghi e rilassati, in una situazione che impone velocità e, soprattutto, soldi e fatti.

Ci chiediamo: quando sono state consegnate ai Comuni queste “schede Plinivs”? Quali sono i tempi e le procedure per comunicare i risultati ai diretti interessati (proprietari e inquilini) che vivono, per ora ignari, in queste case? E, soprattutto, quali strumenti prevede lo STATO per la messa in sicurezza? Per sviluppare – come recita testualmente il decreto di 16 (!) mesi fa – “strategie di riqualificazione sismica dell’edilizia e le priorità di intervento sul patrimonio pubblico e privato”?

Con gli appena 20 milioni di euro l’anno, per 5 anni, ancora solo su carta e aggiunti con un emendamento all’ultima legge di bilancio? Con gli stessi ritardi accumulati per le case sgomberate dopo la scossa di m 4.4 del 20 maggio 2024, per le quali solo da una settimana è possibile presentare le richieste?

Soldi adeguati e tempi veloci! E’ questa la semplice, razionale ed essenziale rivendicazione che la comunità oggi dovrebbe rivolgere ai livelli istituzionali più alti. Per evitare danni, dare serenità ai singoli e salvare i Campi Flegrei nella prospettiva presente e futura.

Senza questa chiarezza, la spirale di confusione e disagio già ampiamente diffusa tra i cittadini sarà sempre più grave. favorendo scelte funzionali a lasciar morire il territorio, per poi specularci.

Scritto da Redazione