Campi Flegrei tra le priorità di intervento ambientale per lo Stato

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Campi Flegrei sono stati inclusi nella perimetrazione del sito di interesse nazionale denominato “Litorale flegreo – agro aversano”, ed è considerata dagli studi commissionati dal Ministero dell’Ambiente un territorio a forte rischio ambientale e della salute. Tale perimetrazione conta in tutto settantasette comuni, con una popolazione complessiva di 1.314.222 abitanti (dati Censimento 2001) per un’area pari a 157025 ettari di territorio e 22412 ettari di mare e fascia costiera.

Il rapporto del progetto Sentieri
Lo studio portato avanti si chiama “Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento – SIN”, altrimenti Sentieri, ed ha analizzato i principali siti di interesse nazionale. Per quello “Litorale flegreo – agro aversano” sono stati osservati eccessi della mortalità in entrambi i generi (maschile e femminile) per tutti i principali gruppi di cause, in particolare per il tumore polmonare, epatico e gastrico, del rene e della vescica. Il trend è risultato positivo anche per le malformazioni congenite del tratto interno dell’apparato urogenitale, oltre ad un incremento di rischio per diabete, apparato circolatorio, infarto miocardico acuto, malattie cerebrovascolari per uomini e donne, per l’apparato respiratorio per le sole donne e, solo tra gli uomini, per l’apparato digerente e la cirrosi epatica. Inoltre per i Comuni di Giugliano in Campania, Qualiano e Villaricca sono stati evidenziati eccessi di mortalità per tumore epatico, della pleura, della laringe e per malattie circolatorie. “Nel commentare i risultati di questo Sin  – si legge dal rapporto – occorre tenere conto di un problema specifico: questo Sin è caratterizzato, oltre che da numerose discariche, anche dalla presenza di siti di smaltimento illegale e di combustione di rifiuti sia urbani sia pericolosi. La valutazione a priori dell’evidenza di Sentieri si basa su revisioni relative alla residenza in prossimità di discariche di rifiuti urbani e industriali (lo studio ha rimandato ad altra sede l’analisi relativa alla residenza in prossimità di sversamenti illegali, ndr). [..]si raccomandano studi  – conclude la nota relativa al sin flegreo-aversano – per la valutazione dell’inquinamento ambientale presente nell’area; inoltre, indagini epidemiologiche con una componente di analisi di biomonitoraggio della catena alimentare in specifiche subaree potranno contribuire a una maggiore comprensione dei fenomeni osservati. Si raccomanda di prevedere percorsi di comunicazione con gli stakeholder, compreso l’associazionismo presente sul territorio”.

I siti di interesse nazionale
I siti di interesse nazionale, o Sin, come quello flegreo-aversano, sono disciplinati dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e rappresentano delle aree contaminate molto estese classificate come le più pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitate danni ambientali e sanitari. Nonostante per la loro perimetrazione vengano sentiti i comuni, le province, le regioni e gli altri enti locali, assicurando la partecipazione dei responsabili, tutti gli interventi e di relativi documenti progettuali a loro attinenti, dalle indagini di caratterizzazione alla bonifica, sono valutati ed approvati dal Ministero dell’Ambiente.

La bonifica
Si rende quindi necessaria una bonifica su tutti i comuni inclusi nella perimetrazione, anche perché i rifiuti non sono l’unico fattore di rischio. Per bonifica si intende l’insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o ridurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque superficiali o nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti dal D.M. 471/99.
Fabbriche dismesse, scarichi abusivi e impianti di depurazione mal funzionanti, di cui i Campi Flegrei pullulano, possono certamente rientrare tra le cause che rendono necessaria un’opera di bonifica. Sta allo Stato ed alle sue articolazioni provvedere per risolvere il problema definitivamente, evitando di adottare solo soluzioni tampone o di facciata.

Scritto da Sandro Izzo


Classe 1988, vive da sempre a Pozzuoli, nella frazione di Lucrino. Laureando in Giurisprudenza all'università Federico II di Napoli. Dal 2010 scrive per "L'Iniziativa" ed è parte del direttivo dell'associazione. Brevi esperienze anche presso "Il Roma" ed il "portale Retenews24". Dal maggio 2013 al novembre 2015 in carica come rappresentante nel Forum Giovani di Pozzuoli.