BACOLI / Sopralluogo a Villa Ferretti, impegni presi di fronte allo scempio – GUARDA LE FOTO

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FOTO DI SANDRO IZZO

Il sopralluogo a Villa Ferretti c’è stato. Questa mattina, martedì 14 gennaio il presidente della Commissione regionale sui beni confiscati Antonio Amato, su iniziativa dei responsabili del Pd di Bacoli, ha constatato in prima persona lo stato avvilente in cui versano i locali della villa ai piedi del Castello di Baia che fu di Giuseppe Costagliola (risultato legato al locale clan Pariante), confiscata dallo Stato nel 1997 e passata poi nel 2003 al Comune. Presenti consiglieri comunali (Francesco Macillo, Carlo Giampaolo e Nicola Castaldo) e attivisti e i segretari locali del Pd, di Sel, oltre a tecnici del Comune (tra cui l’attuale RUP Geom. Luigi Della Ragione) ed il primo cittadino Ermanno Schiano, invitato e sollecitato dallo stesso Amato.

Nello scambio di battute tra i rappresentanti istituzionali presenti e i tecnici comunali è emerso che ci sarebbero voluti ben 9 mesi per il Comune di Bacoli solo per “acquisire le carte” dalla ditta vincitrice dell’appalto, successivamente trasmessi al collaudatore Ing. Pisapia. Quest’ultimo avrebbe già effettuato una serie di accessi e si appresterebbe ad accertare ufficialmente lo stato dei luoghi. Nel caso di un (probabile) contenzioso con la ditta responsabile dovrebbe seguire, inevitabilmente, l’affidamento a un nuovo soggetto privato per completare l’opera. Con quali fondi? Alla domanda, scontata, posta anche dal deputato regionale Antonio Amato, i tecnici del Comune hanno risposto che dai Por 2000/2006 ci sarebbero ancora “tra i 100 e 150mila euro”, che dovrebbero essere sufficienti a ripristinare condizioni di agibilità del bene. Da parte sua, il collaudatore si è impegnato a contattare in tempi brevi a ditta per formulare formale richiesta sulla conclusione dell’opera. Tra 15 giorni, sarà Antonio Amato, che intanto ha chiesto una relazione e una cronistoria dettagliata sul caso Villa Ferretti da trasmettere alla Commissione regionale che presiede, a tornare a Bacoli per fare il punto della situazione.

CONSIDERAZIONI – Sul bene sono stati spesi enormi risorse pubbliche, ma che i lavori siano stati fatti male sembra essere una verità sotto gli occhi di tutti. Non occorre essere un tecnico per osservare intonaci staccati, pezzi di banchina erosa dal mare, infissi difettosi, e capire che qualcosa è andato storto. Ne sembrano consapevoli tutti, ma il punto ora è decidere il da farsi per superare una situazione di stallo che racchiude aspetti tecnici, ma anche politici. Un bene confiscato ha senso nel momento in cui viene restituito concretamente alla cittadinanza, in caso contrario diviene opera incompiuta. Per Villa Ferretti i progetti non mancano (ultimi dei quali “l’Università del mare, un’arena spettacoli e l’istituzione dello sportello antiracket), ma è mancata negli ultimi anni un’azione incisiva per realizzarli e le cattive condizioni dell’immobile non possono essere, ancora oggi, una motivazione per la quale non acquisire il bene a tutti gli effetti.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.