Verso il “covid pass”

Sono 170 mila le card di avvenuta vaccinazione consegnate al personale sanitario vaccinato e circa 4 milioni le card di “passaporto vaccinale” già ordinate e che saranno consegnate a tutti i cittadini vaccinati. È quanto si apprende dalla nota diffusa pochi giorni fa dalla Regione Campania. “L’obiettivo, ha dichiarato il Presidente Vincenzo De Luca, è utilizzare tale certificazione per rilanciare interi settori economici, in particolare il comparto turistico, cercando di legare la straordinaria offerta dei nostri territori alla certificazione di immunità degli operatori del settore”. Obiettivo fissato dalla Commissione Europea che, la scorsa settimana, ha presentato la proposta intesa a creare un “certificato verde digitale” per agevolare la libera circolazione sicura dei cittadini dell’Unione Europea durante la pandemia da COVID-19. “Con il certificato verde l’obiettivo è ripristinare la circolazione in modo sicuro, responsabile e che dia fiducia a tutti”, ha dichiarato in conferenza stampa la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen che ha aggiunto: “l’obiettivo è riaprire”. La proposta è in attesa di essere approvata dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

Che cos’è il certificato verde digitale – Si chiamerà “Digital Green Certificate” il certificato digitale, disponibile sui dispositivi mobili e del quale sarà possibile avere anche una copia cartacea, che sarà rilasciato, probabilmente dal mese di giugno, gratuitamente dalle autorità nazionali (ad esempio ospedali, centri di test, autorità sanitarie) e che sarà valido in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Il documento attesterà l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e, per evitare discriminazioni con chi è ancora in attesa del vaccino, certificherà la negatività al test, oppure la guarigione dal virus Sars-Cov-2.

Come funziona – Il certificato verde avrà un codice QR, sia sulla versione digitale sia su quella cartacea, contenente le notizie essenziali ovvero: nome, cognome, data di nascita, data di rilascio, informazioni pertinenti su vaccino/test/guarigione ed una firma digitale per impedirne la falsificazione. Le informazioni saranno conservati nella banca dati dello Stato membro che ha rilasciato il pass. Al momento del controllo del certificato, si procederà alla scansione del codice QR e alla verifica della firma. La commissione europea creerà un gateway (dispositivo elettronico di accesso) mediante il quale tutte le firme dei certificati potranno essere verificate in tutta l’Unione Europea. I dati personali del titolare del certificato non passeranno attraverso il gateway, operazione non necessaria per verificare la firma digitale. La Commissione europea aiuterà inoltre gli Stati membri a sviluppare un software che potrà essere utilizzato dalle autorità per controllare i codici QR. Il pass non sarà più necessario al termine dell’emergenza sanitaria.

Una proposta che potrebbe riattivare soprattutto il settore del turismo che sta vivendo, a livello mondiale, “la crisi più grave di sempre” e che ha già perso oltre 1.300 miliardi di dollari nel 2020, secondo le stime dell’ Organizzazione mondiale del turismo (Omt-Unwto), l’agenzia dell’Onu. E ancora, potrebbe persuadere i più riluttanti al vaccino, i quali, pur esercitando una libera scelta a non vaccinarsi, rallentano o addirittura impediscono l’uscita definitiva dallo stato di emergenza globale, negando a se stessi e soprattutto agli altri la certezza di ritornare a vivere, davvero liberamente.

A cura di Vania Cuomo

Scritto da Vania Cuomo


Giornalista, laureata in Filosofia. Appassionata di arte e viaggi, musica e supereroi. Sensibile alle tematiche medico-sanitarie alle quali si avvicina come autrice di fumetti e come social media manager. Impegnata sul territorio dei Campi Flegrei, coniuga giornalismo e social per diffondere una corretta informazione, al servizio della collettività.