RUBRICA DI CINEMA / Fortapàsc di Marco Risi

fortapascGiancarlo Siani è un giornalista de “Il Mattino” di Napoli. Scrive di cronaca nera. Proprio l’occuparsi di tali eventi lo porterà alla scoperta di alcuni movimenti di corruzione e di appalti truccati che riguardano non solo i boss camorristici della città di Torre Annunziata ma anche membri appartenenti alla classe politica. Tra indagini, pedinamenti e minacce, il giornalista farà pervenire alla luce – o per lo meno su carta – alcune scomode verità. Il drammatico epilogo lo conosciamo tutti.

Abbiamo già parlato di Marco Risi e del suo cinema d’inchiesta. Come poteva passare inosservato, dunque, la vita di un giornalista con la “G” maiuscola che, con la vita, ha saputo portare l’amara verità a galla, in un circuito così vasto di omertà e corruzione?

L’operazione, consacrata sia dal pubblico che dalla critica, ha dimostrato che il cinema d’inchiesta, e non solo quello di Risi, è uno dei principali veicoli di informazione del nostro Paese.

Voce della verità e della giustizia, Giancarlo Siani è da tempo stato elevato ad eroe nazionale. Con professionalità e semplicità – ma anche con una buona dose di sana ingenuità – ha saputo dare i volti ad uno dei tanti mali che da tempo affliggevano le città di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. Ma come si sa, la verità risulta essere sempre scomoda. Assassinato alla tenera età di ventisei anni, le sue indagini portarono all’arresto di numerose persone, e non solo nell’ambiente camorristico.

Diretto come se fosse un vero e proprio biopic, “Fortapàsc” vede la sua potenza narrativa nella esatta ricostruzione dei fatti e degli avvenimenti che interessarono l’interland napoletano negli anni ’80. Da poco il terremoto dell’Irpinia aveva ridotto Napoli e dintorni in un ammasso di macerie. Losche figure, ormai pervenute quasi tutte alla giustizia, cercarono di accaparrarsi gli appalti per la ricostruzione delle case per gli sfollati. Come Siani, molti si occuparono di questi avvenimenti, di queste “indagini”, ma non tutti ebbero il coraggio del giornalista napoletano che, con l’inchiostro, smascherò il marcio che ruotava intorno agli appalti. Ricordato attraverso strade, piazze, premi e festival, il coraggio di Siani è ancora oggi monito per le nuove generazioni di giornalisti e non, che capiscano il vero valore della giustizia. Cosa più importante, infine, è che queste parole, tanto osannate dai media, libri e giornali, non restino solo demagogia.

Scritto dallo stesso regista e da altri sceneggiatori, “Fortàpasc” viene girato completamente in Campania, tra Napoli, Portici, Ercolano, Castellammare, Castel Volturno e Torre Annunziata. Il cast è ricco di personalità napoletane, tra cui il protagonista Libero De Rienzo, Rico, Michele Riondino, Sasà, Ernesto Mahieux e Duccio Camerini nei panni del camorrista Angelo Nuvoletta. Aspetti tecnici buoni: montaggio e fotografia regolari; colonna sonora appropriata, a cura di Franco Piersanti.

Vincitore di 3 Ciak d’oro, di un Globo d’Oro e di numerosi altri riconoscimenti, tra cui una nomination ai David di Donatello, “Fortapàsc” non è solo la storia di un eroe, ma esortazione verso il valore più grande dell’essere umano, quello della giustizia.

Scritto da Antonio Di Fiore


Classe '93. Sono nato e vivo tuttora a Napoli. Attualmente frequento il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, curriculum Cinema e Televisione. Aspirante regista e sceneggiatore, credo fermamente nel potere della settima arte.