RIONE TERRA/ Reso pubblico lo studio di fattibilità dell’Agenzia del Demanio

L’Agenzia del Demanio ha presentato lo studio di supporto alle attività di valorizzazione del Rione Terra. Si tratta di un documento prodotto dopo la convenzione sottoscritta con il Comune di Pozzuoli il 7 aprile 2016. “Come si sa – ha dichiarato il Sindaco Vincenzo Figliolia – la destinazione decisa a suo tempo dal Consiglio comunale per l’antica rocca (ndr. nel 2002) è turistico-ricettiva e artigianale-commerciale, che va ad integrarsi con gli edifici pubblici e i luoghi di culto esistenti. Lo studio al momento riguarda una parte dell’intero complesso, definita Ambito A, ovvero quella ormai terminata e da mettere a reddito con una concessione amministrativa da affidare attraverso un bando. L’Agenzia del Demanio ha delineato i possibili percorsi per giungere all’obiettivo, fornendoci una visione strategica di sviluppo e delle soluzioni adeguate per la gestione del sito. Soluzioni che possano garantire alla città di Pozzuoli benefici in termini di attrazione turistica e di ricaduta economica”. 

Lo studio dell’Agenzia del Demanio, costato al Comune circa 100 mila euro, è consultabile integralmente sul sito istituzionale del Comune di Pozzuoli: https://bit.ly/2tG1aq3. La pubblicazione sul sito del Comune di Pozzuoli dei documenti dettagliati è avvenuta dopo l’incontro avvenuto giovedì 28 giugno presso la sede della Protezione Civile a Monterusciello, tra il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Edoardo Maggini, quanti hanno lavorato alla stesura dello studio di fattibilità e gli amministratori locali, Sindaco, assessori e consiglieri. Secondo quanto previsto dalla delibera comunale n. 27 del 6 aprile 2016 i tempi da seguire per la concreta messa a reddito della parte completata del Rione (e oggetto dello studio dell’Agenzia del Demanio) avrebbero dovuto essere i seguenti: 31 dicembre 2016 per la consegna del documento al Comune e 28 febbraio 2017 per il successivo e conseguente bando di gara. Ritardi a parte, oggi può aprirsi per la città una fase nuova, a condizione però che amministrazione e consiglio comunale si mostrino all’altezza del loro compito storico: prendere decisioni fattibili e a lunga scadenza. Anche i cittadini, singolarmente o nelle associazioni e organizzazioni di categoria, hanno tutto il diritto/dovere di documentarsi e partecipare al dibattito pubblico. I prossimi passi sono appunto l’acquisizione dell’autorizzazione alla concessione ai sensi del codice dei Beni Culturali e la predisposizione di un bando di gara che permetta di apprezzare la componente economica e il progetto di valorizzazione.

ANTICIPAZIONI – Sono tre le linee di indirizzo individuate dall’analisi per la gestione della rocca: 1) la “Ricettività pura”, attraverso modelli che massimizzino l’efficienza gestionale dell’attività alberghiera e la messa a reddito delle attività commerciali al dettaglio; 2) la “Destinazione tradizionale”, che alla prima opzione aggiunge il recupero del concetto di piazza/agorà e quindi con la predisposizione di uno spazio per l’intrattenimento; 3) la “Destinazione esperienziale”, che in più, rispetto ai precedenti modelli gestionali, prevede lo sviluppo di funzionalità legate ad altre attività produttive compatibili con quelle turistiche e del tempo libero (residenze d’artista, spazi per eventi, laboratori per la ricerca e la didattica, esposizioni, ecc.). Quest’ultima linea di indirizzo è basata sul coinvolgimento della comunità e tiene conto delle nuove tendenze del turismo post-moderno, che si fonda su una dimensione sociale ed emotiva del viaggio, con il visitatore che va alla ricerca oltre che dell’unicità dei siti, anche di esperienze emozionali da vivere in loco. Ognuna di queste tre opzioni prevede dei punti critici e degli aspetti positivi.

“Sarà l’amministrazione – chiarisce il comunicato stampa del Sindaco Figliolia – assieme al Consiglio comunale, a decidere quale potrà essere il modello gestionale più idoneo. Modello che dovrà prevedere quattro tipi di servizi: culturali, turistici, immobiliari e di gestione degli spazi esterni pubblici. Lo studio prevede anche una simulazione di costi ed investimenti con i possibili ricavi per l’investitore e un ipotetico canone di concessione annuo.”

Scritto da Redazione