Rione Terra, ipotesi di Polo espositivo a cura del PaFleg

Un Polo espositivo al Rione Terra di Pozzuoli. La giunta ha approvato tale proposta, da sottoporre a breve al Consiglio Comunale. Il progetto vede la collaborazione tra il Comune di Pozzuoli e il Parco Archeologico dei Campi Flegrei ed individua la sede nella ex Chiesa San Liborio e in alcuni locali adiacenti l’omonima piazzetta, nell’insula 12C. Immobili situati, per intenderci, nella porzione dell’antica rocca che è stata aperta al pubblico passeggio dallo scorso Natale, lungo la strada che porta alla nuova area panoramica sul mare, di fronte al “Castello” che è ancora oggetto di lavori del cantiere.

L’ex Chiesa San Liborio, fulcro del possibile spazio culturale, è stata oggetto di un recente “scambio di beni” tra la Diocesi e il Comune di Pozzuoli, deliberato con atto di Giunta del 23 luglio 2021. E’ in comodato d’uso gratuito per 5 anni all’Ente pubblico, che a sua volta ha concesso l’uso di alcuni immobili alla Diocesi, già divenuti sede operativa del percorso “Puteoli Sacra”.

Al Parco archeologico dei Campi Flegrei, invece, viene demandato il compito di realizzare il polo espositivo, comprensivo di galleria d’arte, svolgendo a tal fine tutte le attività amministrative per assicurarne “l’apertura al pubblico” e la “fruibilità collettiva”. Anche sulla base della precedente collaborazione avviata con il Comune di Pozzuoli che ha segnato nel 2018 la concessione al PaFleg di Palazzo De Fraja e di alcune stanze di Palazzo Migliaresi, destinati a Museo Civico Archeologico e a sede legale e operativa.

Emerge, dunque, un quadro di articolata sinergia istituzionale, finalizzata a dare ulteriore contenuto alla valorizzazione turistico-culturale del Rione Terra. Nulla di meglio e di più auspicabile. Sull’albo pretorio, però, non è stato pubblicato il testo dell’accordo di cooperazione. Dalla lettura della delibera di Giunta si apprende che la sua durata è di soli 12 mesi, rinnovabili per altri 12. Si spera, dunque, che nel corso della discussione in Consiglio Comunale, finalizzata all’approvazione definitiva, possano emergere maggiori dettagli sul contenuto del progetto e sui tempi di attuazione: che tipo di esposizioni si pensa di allestire in questi spazi? Saranno a pagamento o a ingresso gratuito? Aperte anche ad artisti e professionalità locali e con quali criteri? E, soprattutto, come si legano alla sfida di creare un Museo civico e archeologico stabile a Palazzo De Fraja?

Al momento, tra l’altro, il progetto nasce per definizione come temporaneo. Una provvisorietà che sarà sempre un limite, pure in presenza di lodevoli iniziative, come dimostra l’allestimento della mostra archeologica “Terra” con i reperti ritrovati a Cuma, esposta da qualche tempo a Palazzo De Fraja, ma mai valorizzata in tutto il suo potenziale comunicativo ed attrattivo. Occorre dare forma, invece, a una proposta culturale e identitaria di insieme e a lungo termine, basata sui beni pubblici che sono nella disponibilità del Comune. Anche a seguito di quel percorso di ascolto sulla destinazione e gestione complessiva del Rione Terra che l’amministrazione ha condotto con la cittadinanza lo scorso autunno. E alla quale non è stato ancora dato seguito con atti di indirizzo ufficiali e conseguenti.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.