Presentato il MAC: l’Europa crede in Pozzuoli, 5 milioni di euro per Monterusciello

(Un momento della conferenza stampa, foto di PAOLO VISONE)

Sono state illustrate giovedì 16 marzo, in una sala gremita presso la sede della Protezione Civile di Monterusciello, le linee guida, i contenuti, gli obiettivi e le modalità attuative del progetto Mac, acronimo di “Monterusciello Agro City”, che porterà nella città di Pozzuoli 4 milioni di euro provenienti dall’Unione Europea e il restante dai partner locali dell’iniziativa, per un totale di 5 milioni. All’incontro hanno preso parte Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli, Autorità Urbana del progetto, Roberto Gerundo, assessore all’Urbanistica e Alessandra Como, professore associato in composizione architettonica e urbana dell’Università di Salerno, che hanno illustrato le caratteristiche tecniche e le prospettive del progetto, che avrà durata triennale e si ripropone, tra i vari obiettivi, la rifunzionalizzazione, implementando l’agricoltura e i servizi paralleli, di aree abbandonate o sottoutilizzate, di proprietà del Comune, che trasformeranno il volto di Monterusciello, rendendolo un quartiere in cui la permanenza degli abitanti al suo interno sia una scelta per una ritrovata vivibilità e funzionalità. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti dei partner del progetto: Luigi Mastrobuono, direttore generale di Confagricoltura, Francesco Fiore, direttore Confagricoltura Napoli, Cristina D’Alessandro, ricercatrice senjor della Formit, Salvatore Loffreda, presidente di Coldiretti Napoli e Campania, Gerardo Gatta, referente di Agrocultura S.r.l. e l’associazione di promozione sociale (Aps) L’Iniziativa.

Il finanziamento sarà principalmente incentrato sulla valorizzazione dei 50 ettari individuati dal Comune come destinatari del progetto, spazi oggi per lo più abbandonati, dove l’agricoltura urbana verrà sviluppata anche attraverso tecniche innovative e con il fine di dare il via all’individuazione di nuove politiche urbane che interverranno sull’economia, sulla produzione e sull’ambiente fisico. Il progetto sarà attuato mediante l’integrazione di tre azioni principali: implementazione dell’agricoltura; miglioramento dell’ambiente urbano; sviluppo dell’imprenditoria e dell’occupazione. “Tutti i soggetti che interverranno – ha sottolineato l’assessore Roberto Gerundo – saranno selezionati con una “call”, un bando, di volta in volta emanato, che garantirà la piena trasparenza”.

Interventi permanenti, dunque, che rivoluzioneranno l’intero quartiere e tutto l’indotto in termini di ricadute occupazionali, ma anche di visibilità. E’ stato infatti annunciato che Monterusciello sarà sede, tra le altre predisposte, delle Universiadi 2019, ulteriore tassello nel difficile percorso di riqualificazione progettato per il quartiere.

IL VALORE DELL’AGRICOLTURA – Ciò che è stato sottolineato a più voci è l’aspetto innovativo, all’interno del progetto, del ripensamento degli spazi urbani e di quelli agricoli, che saranno interstiziali, ovvero integrati, nell’ottica di una città smart, ma nel pieno rispetto delle tradizione e della vocazione del territorio, come ha sottolineato Confagricoltura.

La scelta di un percorso di valorizzazione di una nuova agricoltura è ciò che ha spinto Coldiretti a far parte del Mac. “L’agricoltura – ha sottolineto Salvatore Loffreda – non rappresenta più solo la produzione di materie prime, ma assume su di sé la tutela dei territori e la coesione delle comunità. Essa ha dunque un valore sociale esteso e trasversale, che ritroviamo nello spirito del progetto Agrocity. L’obiettivo di Coldiretti è accompagnare un percorso che consolidi una prospettiva di produzione e di lavoro sui 50 ettari interessati dal progetto. Un’estensione che consente di poter programmare un piano colturale di valore, capace di generare una micro filiera. Mettere in produzione un terreno a ridosso di un’area metropolitana può diventare un grande valore aggiunto. La vera sfida della nuova agricoltura – ha concluso Salvatore Loffreda – è tenere insieme tradizione e innovazione, trasferendo ai consumatori il valore aggiunto del territorio”.

Le aree interessate dal progetto

FORMAZIONE E BORSE DI STUDIO – L’obiettivo del Mac è anche quello di contribuire alla formazione di nuove imprese supportando la nascita di tre start-up, che saranno ospitate all’interno del Centro incubatore di imprese. Fondamentale in tale direzione l’aspetto formativo e il piano di interventi previsto, illustrato dalla prof. Cristina D’Alessandro della Formit: “Verranno erogate – ha spiegato la professoressa – borse di studio per lavoratori non esperti, giovani, disoccupati e inoccupati. Saranno formate 80 persone, di cui: 25 nell’agricoltura bio-intensiva; 25 nella produzione etica e nel marketing rurale; 30 nella Business innovation e nell’agri business. Sarà poi realizzato – ha continuato – un laboratorio di permacultura, un laboratorio di produzione etica e marketing ruralee un Centro incubatore d’impresa con foresteria per le nuove start- up, tre previste, nonché la creazione di tredici contratti di lavoro nel settore agricolo, affinchè sia incentivata l’imprenditorialità e l’autoimprenditorialità”.

Come sottolineato da tutti i partner, fondamentale saranno i workshop e gli eventi sul territorio, che step by step informeranno e coinvolgeranno la cittadinanza nell’evoluzione pratica delle fasi del progetto.

Il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, nel saluto finale, ha sottolineato l’importanza di quello che è un traguardo, senza precedenti, per la città di Pozzuoli, oltre che un’occasione di riscatto economico e sociale, ricordando che hanno concorso al bando europeo dell’UIA (Urban innovation action) 378 Comuni europei, di cui 104 italiani, e sono risultate vincitrici solo diciotto progetti, di cui quattro in Italia e tra questi Pozzuoli, unica aggiudicataria del Mezzogiorno. A conclusione dei lavori il sindaco ha ringraziato tutti i partner presenti, che hanno creduto nel progetto, aggiungendo: “Questo traguardo non riguarda una sola parte politica o l’amministrazione comunale, ma l’intera città di Pozzuoli”.

Scritto da Valentina Soria


Mi chiamo Valentina Soria, sono giornalista pubblicista, laureata alla magistrale in Comunicazione Pubblica e d’Impresa. Mi interesso di comunicazione a 360°, dal giornalismo al copy writing alla cura di uffici stampa. Amo la mia terra flegrea e credo nell’importanza di dare “voce” alle piccole e grandi criticità del territorio con coraggio ed onestà.