Pozzuoli/ Presentato il dossier Caritas sulla povertà in Campania, famiglie sempre più in difficoltà

Nell’Auditorium del Seminario Maggiore di Pozzuoli è stato presentato, oggi sabato 18 novembre, il Dossier Regionale sulle Povertà per l’anno 2017, a cura della delegazione regionale della Caritas Campania.

La conferenza, a cui hanno partecipato figure di spicco nel panorama regionale come il Cardinale Crescenzio Sepe ed il Vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella, ha analizzato l’esiziale fenomeno della povertà nella Regione Campania tramite l’apporto di dati socio-economici e considerazioni politiche. Assente, invece, il presidente della giunta Regionale Vincenzo De Luca.

Il Dossier, secondo le parole del Cardinale, è un modo “per rendersi conto della sensibilità espressa, nei confronti dei bisognosi, ma diviene occasione, altresì, per far emergere elementi utili nell’identificazione dei nuovi poveri: non ultimo, quel fenomeno della solitudine crescente, che è l’indice di un allentamento dei legami familiari, amicali e sociali [..]”. Difatti, il disagio familiare è l’aspetto privilegiato dell’analisi esposta: il lavoro di raccolta dati dei Centri di ascolto cittadini e parrocchiali è stato coadiuvato dalla Pastorale Familiare regionale, grazie a cui è stato possibile notare come il disagio diffuso sembri riguardare sempre più interi nuclei familiari anziché il singolo indigente (circa il 70% delle situazioni di ascolto). È significativo notare che la numerosità del nucleo familiare incide fortemente sullo stato di bisogno, specialmente nei casi in cui vi sono figli minori. Inoltre, la componente italiana rappresenta una fetta sempre più significativa: questo dato, a scanso di equivoci, va interpretato non come una conseguenza dell’immigrazione bensì come un generale peggioramento delle condizioni del Paese, specialmente del meridione.

Ciò che è emerso con insistenza è, infatti, una tragica fotografia della realtà demografica campana: fattori come il progressivo e rapido invecchiamento, la drastica diminuzione delle natalità e l’emorragia nel saldo tra giovani emigrati ed immigrati, contribuiscono ad innalzare la soglia di pericolosità sociale del fenomeno.

I DATI – La presentazione dei dati, affidata al sociologo e coordinatore del dossier Ciro Grassini, mette in luce con chiarezza che il problema primo del nostro territorio sia l’assenza di opportunità lavorative: il divario di sviluppo tra le regioni del Nord e del Sud del Paese misurato in termini occupazionali è a dir poco notevole. Se le regioni settentrionali presentano un tasso di occupazione intorno al 67%, la Campania si attesta intorno al 42%. Anche l’analisi del PIL è significativa a tal proposito: se per l’Italia nel complesso il PIL pro capite si attesta intorno ai 28.000 euro, il Nord e il Sud rappresentano i due estremi della forbice: le regioni settentrionali presentano un PIL pro capite di 34.000 euro; la Campania circa 18.000 euro.

L’analisi socio-economica è stata arricchita dalle testimonianze di comuni cittadini che, con indescrivibile forza d’animo, hanno raccontato ai presenti i propri drammi familiari vissuti dall’inizio della crisi economica, vittime di uno Stato assente ed inefficiente e di una solidarietà che diventa via via più rara al prolungarsi della cronicità dei problemi. L’assenza del Governatore Vincenzo De Luca e di suoi delegati sono stati motivo per sottolineare ancor di più la criticità di un fenomeno che ha bisogno di risposte programmatiche e condivise, con azioni amministrative concrete che mettano al centro la dignità della persona tramite il lavoro e le relazioni umane. Il disoccupato, viene fatto notare, diventa in breve tempo scarto di una società che corre e non aspetta chi rimane indietro: cresce così il pericolo – in primo luogo per i più giovani – di allontanarsi dalla strada della legalità ed essere “facile preda delle organizzazioni criminali”.

L’INCONTRO – Da sottolineare, indubbiamente chiara, l’impronta religiosa dell’incontro, nella misura in cui il fulcro del discorso diventa l’uomo e la sua dignità come persona: grazie al richiamo di passi del Vangelo e dichiarazioni del Papa (“Non amiamo con le parole ma con i fatti”), le tesi sostenute si arricchiscono di contenuto umano rispetto alla fredda analisi dei dati. Partendo da questo presupposto, la Chiesa campana ha ribadito il suo impegno nell’ambito dell’aiuto agli indigenti tramite l’opera della Caritas e dei volontari ma, contestualmente, ha rimarcato la sua vocazione pastorale che non può e non deve essere utilizzata in sostituzione dell’intervento istituzionale. L’ascolto, l’aiuto economico (pagamento bollette, distribuzione viveri, market solidali) e via dicendo sono interventi tampone che necessitano di una azione programmatica, complementare e convergente delle istituzioni per il reinserimento e la riabilitazione dell’uomo nel mondo del lavoro.

Scritto da Adriano Ranalli


Classe ’93, residente a Pozzuoli. Amante del confronto dialettico e della buona informazione, è membro de “L’Inziativa” per cui scrive dal novembre 2014. Laureato in Scienze Politiche dell’Europa e Strategie di Sviluppo, studia per lavorare nel campo della diplomazia.