Pozzuoli, in vigore l’accordo territoriale per contenere gli affitti delle case

L’Accordo Territoriale applicato al Comune di Pozzuoli è uno strumento per contenere i canoni di locazione. Illustrato pubblicamente nei giorni scorsi, è il risultato di un accordo tra le organizzazioni dei proprietari di immobili e i sindacati degli inquilini, promosso e sostenuto dall’amministrazione comunale, nell’ambito delle opportunità fornite dalla legge nazionale. Il testo dell’accordo, depositato al Comune di Pozzuoli già dal 29 giugno, è in vigore per i prossimi tre anni rinnovabili, e prevede un sistema molto articolato e preciso per individuare una fascia di canone di locazione, tra un minimo e un massimo, calcolata in base a diversi parametri oggettivi: l’ubicazione della casa sul territorio comunale, le stime attuali di mercato, la durata del contratto, la presenza di elementi di pregio e, ovviamente, i metri quadrati. Le zone della città, a titolo di esempio, sono 10, ripartite secondo foglio catastale, e variano da quella del Centro Storico, ritenuta di valore più alto, ad alcune zone periferiche. Quando due parti sottoscrivono un contratto di locazione aderendo ai principi e agli analitici sistemi di tale accordo territoriale, e ciò viene attestato da una delle associazioni di categoria firmatarie, sono previste misure fiscali favorevoli, come l’abbattimento della tassazione fissa al 10% e la riduzione dell’Imu sulla eventuale seconda casa del proprietario.

“E‘ di fatto una norma antitrust, che viene incontro ai piccoli proprietari e agli inquilini, componendo i diversi interessi delle parti – ha affermato l’assessore all’Urbanistica e al Governo del territorio Roberto Gerundo. I mancati introiti sono principalmente a carico dell’erario, mentre il territorio ne può beneficiare in termini di ricadute sociali.”

UNA MISURA DI INDIRIZZO STRATEGICO – Per verificare l’effettiva portata dell’Accordo occorre ovviamente valutare i casi specifici e aspettare il numero di adesioni nel prossimo futuro, ma secondo stime e proiezioni, l’effetto calmiere c’è. L’obiettivo, in sostanza, è contenere i costi dei canoni di locazione, in favore degli inquilini, lasciati oggi di fatto alla totale libertà di mercato. Una libertà che a Pozzuoli sfugge talvolta anche alle “leggi della domanda e dell’offerta” e oltrepassa i limiti della illogica discrezionalità di chi dispone di più immobili e può permettersi di mantenere proposte di canoni alti, anche a costo di lasciare vuote le proprie case, non avendo di certo la necessità impellente di “vivere” di quella entrata. Tale condotta si riflette negativamente sia sul mercato immobiliare a uso abitativo, per il quale l’Accordo territoriale interviene direttamente, sia su quello a uso commerciale e produttivo, per il quale si auspica che il contenimento dei prezzi sui fitti delle case abbia un effetto positivo indiretto, grazie al circolo virtuoso innestato. Sebbene il dramma della casa trovi origine in dinamiche sociali di ben più ampia portata, l’Accordo territoriale rinnovato e applicato a Pozzuoli rappresenta uno strumento tecnico, concreto, per attenuare il problema sul territorio comunale e nei limiti della legislazione nazionale esistente e merita, pertanto, la massima conoscenza e diffusione tra la popolazione, in modo che i diretti interessati possano rivolgersi anche alle rispettive associazioni di categoria per saperne di più e verificare i benefici di questa opportunità.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.