POZZUOLI / Il Forum Giovani apre le porte della sede nel Rione Gescal – LE FOTO DELLA SERATA

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FOTO DI ANDREA D’AGOSTINO

Una bellissima serata, una vera e propria festa di inizio attività. “Porte aperte”, questo il titolo dell’evento promosso con successo dai 25 eletti al Forum Giovani di Pozzuoli, presso i locali a loro assegnati dal Comune in Via Nikita Kruscev nel cuore del Rione Gescal.

C’erano tanti giovani, qualche famiglia e un bel gruppo di artisti e di studenti che hanno “inaugurato” i muri e gli spazi della sede con le prime mostre arricchite di foto, disegni, pitture e sculture (Ciro Chianese, Assunta Di Meo, Alex Simonelli, Novecento Manfredi, Camilla Waymac, Antonio Zeno e Veronica Regano, in collaborazione con i ragazzi del Liceo Artistico e l’associazione Artemide Art Foundry).

Alcuni tra i componenti del Forum hanno illustrato brevemente i progetti già approvati dalla loro assemblea (area free dog, area graffiti, aule studio, laboratori musicali, “libera la tua arte”) oltre al contributo nel sostegno ai familiari delle vittime di Monteforte e i progetti da sottoporre all’amministrazione sui temi “stop lavoro nero” e “carta giovani”. Con un po’ di emozione, hanno saputo evidenziare le parole chiave con le quali vogliono caratterizzare l’attività del forum: partecipazione, apertura al pubblico, aggregazione. “Un’aggregazione non fine a se stessa, ma intesa come condizione per unirsi e contribuire a cambiare in meglio la nostra società” – come detto dal Presidente del Forum Marco D’Oriano. “Questa sede non è solo nostra, ma di tutti i giovani di Pozzuoli” è stato il filo che ha legato un po’ tutti gli interventi. Esplicito è stato l’invito rivolto, non solo ai presenti, ad iscriversi alle attività della Consulta, a frequentare i corsi musicali e ad esporre creazioni artistiche per mostre temporanee.

Finalmente, dopo anni di richieste e di campagne di opinione in tal senso, le giovani generazioni di Pozzuoli hanno una sede che intendono autogestire e un’opportunità in più per affermare le loro istanze e bisogni. Molto più che un semplice spazio, ma un luogo dove crescere come cittadini, che può diventare presidio di impegno civile e sociale.

Scritto da Redazione