POZZUOLI / “Cambiare è difficile, ma avere regole certe conviene a tutti”, parla un imprenditore locale

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Cambiare le abitudini è difficile, ma non per questo controproducente. Ad esserne convinti ne sono diversi imprenditori di Pozzuoli. Uno di questi è Michele Vanacore, soddisfatto dei cambiamenti che stanno avvenendo sul territorio cittadino. «Avere delle regole significa più vivibilità. E più vivibilità significa maggiore attrazione del luogo, dato che fa aumentare tutto ciò che ruota intorno all’economia locale».

Di questo ne è convinto Vanacore che ha raccontato degli aneddoti che non possono che confermare la sua tesi.

«Fino all’estate del 2012 davanti al mio locale, alla Darsena, c’erano 20 stalli per la sosta. Indispensabili per chi arrivava con l’auto quasi al tavolino. Con l’arrivo del sindaco Figliolia è stato deciso di pedonalizzare l’area, di aprire il parcheggio al Caligoliano e al mercato ittico, ed oggi a distanza di tre anni non posso che fare un plauso a tale iniziativa».

Perchè?

«Perchè alla gente piace di più un luogo dove poter passeggiare senza avere gli scarichi del gas addosso, dove essere libero senza aspettare la precedenza dagli automobilisti, dove potersi sentirsi a casa. Sono migliorati gli affari indubbiamente, rendendo quella zona, come altre di Pozzuoli, più appetibili».

Cambiare, dunque, accettare le sfide conviene?

«Certo. E poi sono convinto che se qualcosa non dovesse funzionare, può sempre essere rivisto. Ma dire no a prescindere secondo me è davvero un atteggiamento che non aiuta nessuno».

Il Consiglio comunale ha votato diversi atti che incidono sul commercio. Lei cosa ne pensa?

«Per il momento stanno portando buoni frutti, sono alla base del convivere civile. La musica che non deve superare determinati decibel, l’alcol che non può essere venduto per asporto dopo un certo orario, maggiore attenzione alle misure urbanistiche, tutti questi aspetti non rendono Pozzuoli più bella agli occhi di chi decide di spendere qui il proprio tempo, conciliando con la pace dei residenti? Secondo me sì».

Torna l’estate. La movida sarà cafona o sana?

«La immagino migliorata rispetto al passato. Basti pensare che fino a quando non c’era l’ordinanza che impediva l’utilizzo di bottiglie e bicchieri di vetro dopo un determinato orario, la Darsena era un percorso ad ostacoli al mattino tra cocci taglienti. Ora è diverso. La città è più pulita, a beneficio di tutti. Divertirsi è legittimo e dovrebbe essere un continuo stare per strada a godere di questa magnifica terra. Ma farlo rispettando il territorio apporta sicuramente una nota positiva per tutti».

Dehors, tanto contestati. Cosa ne pensa?

«Che far sparire delle tendepoli dal contesto urbano è un atto di civiltà. Il Comune fino a prima dell’approvazione del regolamento, rilasciava permessi temporanei. La Sovrintendenza ha sempre elencato dei criteri da seguire per realizzare strutture esterne ai locali. Credo che il Consiglio comunale non abbia fatto altro che adattare le scelte urbanistiche a quelle linee guide. Una domanda dovremmo farcela: se esistono dei criteri unici, sarà per garantire un’immagine migliore a questa città?»

E cosa significa?

«In termini imprenditoriali una città più bella ha una capacità maggiore di attrarre clienti e visitatori. Se solo riuscissimo a capire che le scelte fatte per il territorio, che sembrano impopolari, servono per tutelare noi stessi, forse avremmo già fatto passi da gigante verso un futuro più roseo. Per tutti». 

ARTICOLO DI ELISABETTA FRONCILLO

Scritto da Redazione