RUBRICA DI CINEMA / Nessuno si salva da solo di Sergio Castellitto

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Delia e Gaetano sono una giovane coppia che, dopo un periodo di grande fervore e passione, cade nella routine della quotidianità. Di qui, la separazione dei due che, stanchi dei soliti litigi, decidono di divorziare. Durante una lunga cena mirata all’organizzazione delle vacanze estive dei figli, i due ripercorreranno la loro storia, ciò che hanno vissuto, ciò che hanno provato. Il finale enigmatico lascerà una nota di speranza in tutti coloro che lo vedranno.

Innamorato della moglie e dei suoi scritti, Castellitto riporta al cinema l’opera della “sua” Mazzantini che si dimostra, in questo caso, anche un’efficace e coinvolgente sceneggiatrice.

La storia di Delia e Gaetano prende, prende davvero. Non solo per le drammaticità enfatizzate in maniera perfettamente cinematografica dai due protagonisti, ma soprattutto perché la loro è la storia di molti di noi. Sebbene la prima impressione della pellicola è quella di mostrare il lato più oscuro dell’amore, e cioè quello che scema, quello che col tempo si disintegra fino a diventare un grande affetto, Castellitto mette su, invece, una storia piena di speranza e compassione. Durante la cena, in cui i protagonisti parlano per una volta invece di aggredirsi, Delia e Gaetano capiscono i loro errori, le loro debolezze. E da qui la nota di speranza: se si è amati tanto, è possibile far finire tutto così, con uno schiocco di dita?

Distribuito dalla Universal e coprodotto con Rai Cinema, il film di Castellitto è perfetto in ogni sua componente tecnica, dalla fotografia al montaggio veloce, fino alle colonna sonora a cura di Arturo Annecchino. Il cast ruota principalmente sulla figura dei protagonisti, lui interpretato da un bravo Scamarcio e lei interpretata da un’impressionante Jasmine Trinca. Divertente ed azzeccato anche il cameo di Roberto Vecchioni nei panni di un “profeta pensionato” che, con le sue parole, allenterà ancor più le tensioni fra i due.

Per concludere, un dramma intenso, forte, passionale. Un film che poteva uscire solo dalla mano di Castellitto.

Scritto da Antonio Di Fiore


Classe '93. Sono nato e vivo tuttora a Napoli. Attualmente frequento il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, curriculum Cinema e Televisione. Aspirante regista e sceneggiatore, credo fermamente nel potere della settima arte.