Mobilità sostenibile, le proposte di “Percorsi Cumani” alla Regione Campania per la “fase 2”.

Si è conclusa ieri, sabato 18 aprile, la call lanciata dalla Regione Campania con l’invito a forze politiche, istituzionali, sociali, imprenditoriali e organizzazioni della società civile, a far pervenire le proprie proposte e suggerimenti operativi, relativi alla prossima “fase 2”.

Tra le proposte provenienti dal territorio flegreo, anche quella di “Percorsi Cumani”, associazione da anni presente sul territorio. La sua mission? Sottoporre agli amministratori pubblici dell’area Metropolitana di Napoli una alternativa di trasporto su due ruote individuando una serie di percorsi ciclabili lungo tutto il tratto di costa che va da Nisida a Miseno, attraversando i Comuni Flegrei di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida.

LA PROPOSTA – Tutti i provvedimenti messi in campo, volti al distanziamento sociale, produrranno una conseguente diminuzione dell’affollamento sugli autobus e sulle metropolitane, ed uno scaglionamento agli ingressi delle stazioni e delle biglietterie per evitare qualsiasi tipo di assembramento. A questo punto è doveroso chiedersi se tali misure saranno sufficienti a soddisfare la necessità di mobilità del cittadino. Noi crediamo – scrive l’associazione – che almeno la metà di coloro che nella fase pre-covid utilizzavano i mezzi pubblici cominceranno a spostarsi con mezzi propri, aumentando decisamente la quantità di auto che circolano sul territorio. Lo scenario a questo punto che si prospetta per la fase 2 è decisamente sconfortante se non si deciderà di affrontare in maniera seria e concreta il problema della mobilità.

Nel dettaglio, si propongono:

  • 1. Incentivi per l’acquisto bici muscolare, bici elettrica e/o a pedalata assistita: attualmente una bici muscolare costa mediamente tra i 300€/500€, ed una elettrica o a pedalata assistita tra gli 800€/1.500€, cifre possibili a pochi. L’uso della bicicletta elettrica inoltre consentirebbe a chi si reca a lavoro di potersi spostare velocemente e con meno fatica della bici muscolare, diventando un vero e proprio mezzo competitivo con l’auto;
  • 2. Incentivi per l’uso della bici nei percorsi casa lavoro, scuola-lavoro: sull’esempio di molte capitali europee ed alcune iniziative locali proponiamo di incentivare l’uso della bici per gli spostamenti cittadini e tra comuni limitrofi. X centesimi di euro per ogni chilometro del percorso casa-lavoro o casa/scuola/università e viceversa, con un tetto massimo di XX euro al mese. Sarà calcolato solo il percorso casa-lavoro-casa o casa-scuola/università-casa effettuato utilizzando la bicicletta.
  • 3. Studio dell’attuale viabilità cittadina flegrea per inserimento aree pedonali ad uso ciclabile: pedonalizzare là dove sia possibile consentirebbe a molti, anche a quelli meno pratici (mamme con bambini ad esempio) di usare la bicicletta per spostamenti locali;
  • 4. Studio dell’attuale viabilità cittadina flegrea per inserimento di “zone 30”: regolamentare la velocità dei veicoli nelle aree urbane consentirebbe l’uso promiscuo di bici e automobili laddove non sia possibile un’infrastruttura dedicata;
  • 5. Studio di fattibilità per la realizzazione di un’infrastruttura ciclabile: Percorsi Cumani da tempo propone un progetto di pista ciclabile di collegamento tra Napoli e i 4 comuni flegrei, affinché diventi possibile usare la bicicletta nel quotidiano per spostamenti casa-lavoro, casa-scuola, e non soltanto come attività da svolgere nel tempo libero.

In uno scenario come quello attuale, in cui sono più evidenti i temporanei benefici sulla natura conseguenti allo stop forzato di ogni attività, ci si dovrebbe interrogare su quale siano le strade da intraprendere quando si potrà ritornare alla “normalità”. Senza dimenticare che nel periodo precedente la pandemia le misure messe in atto, rispetto alla tematica ambientale, fossero solo un timido cambio di rotta. E non bastano titoli sensazionalistici che parlano di natura che riprende il proprio spazio, ma bisognerebbe capire come evitare di intralciare in maniera forzata la natura anche nella fase successiva. Quella della mobilità sostenibile rappresenta senz’altro un ottimo spunto dal quale partire e sul quale lavorare non solo in questo particolare periodo storico, ma un modus operandi da prendere seriamente in considerazione anche negli anni a venire. Non sono più sufficienti gli slogan, è necessaria un’azione forte e ben strutturata da parte di tutti gli attori coinvolti.

Scritto da Martina Iacuaniello


Classe 1990. Vive tra Roma e Napoli, ed è da sempre appassionata di arte, letteratura e politiche culturali. Dopo aver conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è attualmente iscritta alla magistrale in Storia dell'arte alla Sapienza di Roma.