Lavori al depuratore di Cuma, crescono le aspettative dei cittadini

Un depuratore che funzioni. E’ questa la normalità negata, da decenni, ai cittadini e al territorio del litorale domitio-flegreo e delle aree residenziali di Licola, Via Reginelle e gran parte di Monterusciello. E’ questo l’obiettivo che pare a portata di mano nei prossimi mesi, grazie ai lavori di adeguamento e rifunzionalizzazione dell’impianto di depurazione situato nel Comune di Pozzuoli, nei pressi di Cuma. L’intervento parte da lontano. L’investimento complessivo, tra gestione prluriennale e manutenzione straordinaria, è di circa 120 milioni di euro ed è finanziato nell’ambito del “Grande Progetto di riqualificazione dei Regi Lagni” su impulso della Regione Campania. L’ATI appaltatrice è la Pizzarotti-Suez e i lavori dovrebbero concludersi entro quest’anno con l’attivazione a novembre di tutte le linee di trattamento. Sono previsti, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal direttore dei lavori a diversi fonti giornalistiche, “il miglioramento della qualità dei fanghi stabilizzati con un processo di digestione aerobica, la realizzazione del comparto di finissaggio con la filtrazione e disinfenzione con raggi ultravioletti, il potenziamento delle unità di trattamento aria con accorgimenti per ridurre al massimo i cattivi odori”. In parole più semplici, le acque che finiscono in mare avrebbero valori e parametri entro i limiti di legge e l’aria per le migliaia di residenti vicini all’impianto tornerebbe respirabile.

Questi annunci non sono passati inosservati. Le associazioni che da anni si battono sul territorio per denunciare il grave livello di emergenza ambientale hanno espresso soddisfazione, puntualizzando alcuni aspetti non secondari.

“Dopo anni di abbandono e di malagestione il Depuratore di Cuma non dovrebbe più creare problemi. Ora bisogna passare alla “fase 2″, ovvero a sistemare quelle situazioni di inquinamento del mare provocato dai Canali di Quarto, Abbruzzese e Camaldoli. Solo agendo su queste criticità possiamo sperare in un mare non inquinato e una costa che sia degna di quel passato glorioso che era la spiaggia di Licola” – questo il commento dell’associazione Licola Mare Pulito, che ribadisce anche la necessità di non trascurare il monitoraggio dell’aria e la richiesta di avviare un programma speciale di screening sanitario per i cittadini del quartiere. Dello stesso tenore quanto scrive l’associazione “Reginelle, quelli di sempre”: “E’ una buona notizia che ripaga dell’impegno profuso in questi anni. Nel 2020 il depuratore di Cuma dovrebbe entrare a regime e finalmente si parla del secondo problema che affligge Licola, ovvero i canali che scaricano in mare”, sottolineando la disponibilità finanziaria di circa 10 milioni di euro per lavori di manutenzione idraulica per l’alveo dei Camaldoli, il canale di “Quarto” e quello abbruzzese”. Questi canali, ricordiamolo, a causa dei numerosi innesti abusivi e della mancata vigilanza, raccolgono il peggio che la provincia di Napoli possa produrre e sono la principale fonte di inquinamento del litorale, soprattutto dopo le giornate di forti piogge, con il puntuale riversamento in mare anche di rifiuti solidi urbani e di plastica.

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Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.