La Campania torna “arancione”, De Luca spinge per le isole “covid free”

Dopo 6 settimane in zona rossa, la Campania ritorna dal 19 aprile in zona arancione. A riaprire saranno i negozi di abbigliamento (eccetto nei centri commerciali durante i week end) e i negozi dei servizi alle persone (parrucchieri, barbieri, centri estetici). Si può ritornare a passeggiare e a fare sport individuale nei parchi pubblici rispettando la distanza di sicurezza di almeno un metro e indossando le mascherine. Restano chiusi i luoghi di cultura (musei, cinema e teatri) e le attività dei servizi di ristorazione (es. bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), consentito l’asporto fino alle ore 18 per i bar e fino alle ore 22 per i ristoranti. Stop alla DAD (didattica a distanza) per la seconda e terza media, previsto il ritorno in classe dal 50% al 75% per le studentesse e gli studenti delle scuole superiori, chiuse dal 1° marzo, la restante parte continua con la didattica a distanza ma soltanto per una settimana.

Dal 26 aprile tutte le scuole di ogni ordine e grado saranno aperte in zona arancione. È quanto comunicato nella conferenza stampa di eri dal Presidente del Consiglio Mario Draghi che anticipa un cronoprogramma che prevede, tra i vari provvedimenti, la reintroduzione della zona gialla, le riaperture dei ristoranti e delle palestre ed un “pass” per circolare sull’intero territorio nazionale. Un allentamento delle misure restrittive giustificato da un (lieve) abbassamento dell’indice di contagiosità (RT) pari a 1 in Campania e a 0,85 in Italia. Un “rischio ragionato”, secondo Draghi, per far ripartire l’economia.

ISOLE “COVID FREE” – Punta ai “settori economici stremati” anche il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per il quale “siamo in una nuova fase che richiede un aiuto all’economia”, afferma nella consueta diretta social del venerdì. Dopo gli over 80 ed i fragili, le cui immunizzazioni si dovrebbero concludere tra circa 10 giorni, secondo quanto dichiarato dal Presidente, “la Campania non proseguirà per fasce di età”. Cambiano, quindi, le priorità in vista dell’imminente stagione estiva, l’obiettivo è salvare il turismo della costiera e delle isole del Golfo di Napoli, traino di tutto il turismo della regione e dell’Italia, vero e proprio “marchio mondiale”, continua il Presidente che intende realizzare il modello delle isole “covid free” (come la Grecia e le isole Baleari) attraverso una vaccinazione di massa degli abitanti dell’isola di Capri e delle due isole flegree: Ischia, la più grande per estensione e Procida, capitale italiana della cultura 2022, “evento per il quale occorre prepararsi sin d’ora”. Una proposta al centro dei dibattiti degli ultimi giorni, che divide e fa discutere. La campagna di vaccinazione “deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie”, replica il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo.

NODO FORNITURE VACCINI IN CAMPANIA – Lo scontro tra Governo e Regione Campania si consuma anche sulla fornitura dei vaccini, sebbene siano state consegnate 148 mila dosi di vaccino Pfizer lo scorso mercoledì, “la Campania viene privata di 200 mila dosi di vaccino” afferma De Luca che aggiunge: “siamo l’ultima regione d’Italia per la fornitura di vaccini” e chiede all’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) di pronunciarsi quanto prima sul vaccino Sputnik che intende utilizzare al fine di accelerare la vaccinazione di massa della popolazione campana.

La campagna vaccinale procede a ritmi altalenanti e il dualismo salute-economia continua ad alimentare tensioni e malcontento. Il senso di comunità sembra essere smarrito, nonostante la pandemia. Tuttavia, qualche volta, la soluzione potrebbe essere banalmente semplice: rispettare e far rispettare le “regole” e che siano davvero uguali per tutti.

A cura di Vania Cuomo

Scritto da Redazione