Il Rione Terra è di tutti, il valore di una visita guidata al percorso archeologico

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VISITA GUIDATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE L’INIZIATIVA DOM 1 Nov (FOTO DI PAOLO VISONE).

Nell’ambito del recente evento pubblico promosso dalla nostra associazione al Rione Terra (sab 31 ott e dom 1 nov), abbiamo colto l’occasione per visitare il percorso archeologico sotterraneo, al momento arricchito dalla mostra multimediale “Terra e Mare”, aperta gratuitamente fino al 18 gennaio e prorogata molto probabilmente fino a marzo. Non è stata una semplice escursione archeologica. Per essere più precisi, domenica 1 novembre abbiamo curato un vero e proprio turno di visita, con prenotazioni dei cittadini tramite pagina fb, e muniti di guida propria, la giovane Silvia Massa, componente de l’Iniziativa e abilitata come guida turistica presso la Regione Campania.

Il significato di questa visita di gruppo alla parte della colonia romana “Puteoli” riaperta non è solo culturale, ma anche politico. Il percorso archeologico, infatti, è rimasto chiuso dal 2008 e solo dal 25 ottobre di quest’anno migliaia di visitatori stanno di nuovo apprezzando la bellezza ed il valore storico di questi scavi. Certo, per ora solo nei fine settimana, solo su prenotazione e lungo un “decumano” che non è nemmeno un terzo o un quarto di tutta l’area archeologica rinvenuta. Ma è di sicuro un primo passo, promozionale, per valorizzare l’immagine del complesso Rione Terra; un ulteriore avanzamento per tornare in quei luoghi, come fu nel maggio 2014 con la riapertura del Duomo. La sfida più grande sarà dopo, quando la comunità, fatta di cittadini e Istituzioni, dovrà pretendere e fare di tutto affinché gli scavi aprano in modo strutturale, con un normale biglietto di ingresso come avviene in tutti i parchi archeologici, con la possibilità per i turisti di accedervi senza prenotazione (venute meno le iniziali esigenze tecniche legate alla mostra multimediale) e con un sistema di visite guidate aperto a tutti gli operatori del settore ed inclusivo. Come del resto è previsto per legge, come accade già oggi, come la nostra visita di gruppo ha inteso dimostrare e come ripeteremo sabato 5 dicembre, alla pari di come può fare qualsiasi gruppo, associazione o operatore turistico.

L’attenzione, in questa fase delicata, va rivolta innanzitutto al protocollo di intesa per la gestione degli scavi che il Comune di Pozzuoli dovrebbe firmare con il Ministero dei Beni culturali, condizione essenziale per tenere aperti gli scavi in futuro. Ed è anche per tali ragioni, proprio in un clima di entusiasmo popolare, che appaiono fuori luogo le polemiche sull’affidamento da parte del Comune del servizio di info-point ad alcune società di servizi e associazioni (tra le quali la Pro Loco e gli Scout), a titolo non oneroso e volontario.

Non va fatta confusione: è grazie a quella delibera comunale che oggi è possibile organizzare i turni di prenotazione alla mostra multimediale e accogliere cittadini e (i primi) turisti con le dovute informazioni, ma per le visite a quel Rione e in quell’area archeologica non possono esistere monopoli, né oggi, né in futuro; piuttosto, dovremmo impegnarci tutti a promuovere fin da adesso, ognuno per le proprie competenze, un sistema di accoglienza dove emergano le migliori capacità professionali e, soprattutto, l’amore incondizionato per la città, che nulla ha a che vedere con invidie e infelici tentativi di strumentalizzazioni pre-elettorali.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.