FORESTA DI CUMA / Torna “Il Bosco e la Duna”: da aprile a ottobre visite, eventi ed attività con guide ed operatori locali

foresta-cumaLa Foresta di Cuma è di nuovo protagonista dei week end targati Campi Flegrei con la nuova edizione de “Il Bosco e la Duna”. Da aprile ad ottobre tante attività per grandi e piccini, tutte incentrate sull’area naturalistica ai piedi dell’acropoli di Cuma. Tanti gli spunti, quindi, quanta la varietà in risorse che ospita la foresta. Dal benessere come le pratica di yoga e di footing, alla storia e le tracce che hanno lasciato gli antichi popoli, fino alla conoscenza degli elementi naturalistici del territorio.

RISORSA NATURALE PER I CAMPI FLEGREI – La Foresta presenta una serie di elementi concentrati in un territorio ristretto: un massiccio di origine vulcanica provvisto di cunicoli scavati al suo interno, rovine di epoca romana, un bosco di lecci con ambienti umidi permanenti, la macchia mediterranea insediata sulla duna costiera, la spiaggia ed il mare. Ai confini sorge l’acropoli di Cuma ed il lago Fusaro, collegato alla Foresta tramite un sentiero ideale da percorrere in bicicletta. Tale varietà di ambienti permette di ospitare diverse specie animali, come uccelli marini, d’acqua dolce, rapaci, silvidi, anfibi e… le lucciole. Sì, la Foresta di Cuma è uno dei baluardi dei Campi Flegrei che ancora si illumina durante le notti estive grazie a questi misteriosi insetti. Anche quest’anno, grazie a guide naturalistiche, sarà possibile passeggiare nel bosco di notte, circondati dalla danza amorosa delle lucciole. Nel mezzo di questa danza, sorge il cossiddetto “Tempio di Iside”, dea egiziana della magia, in realtà una domus romana. Sarà lo spunto per introdurre ad attività pratiche di archeologia e mettere in scena rievocazioni storiche.

Il Bosco e la Duna è la possibilità di proporre i Campi Flegrei sotto una luce diversa, quella dell’indagine archeologica, dell’aggregazione sportiva, della scoperta della natura. Un modello vincente grazie al grande lavoro degli operatori locali e della presenza istituzionale della Regione Campania, proprietaria della Foresta che ricade nel perimetro del Parco Regionale dei Campi Flegrei. Un modello da esportare e proporre in altre aree, se le istituzioni, in primis il Parco Regionale, dimostrassero lungimiranza e si impegnassero per una vera e costruttiva rinascita del territorio.

Scritto da Stefano Erbaggio


Nato nell' 88 e cittadino puteolano. Studente di Scienze Naturali, dal 2010 collabora con L'Iniziativa, occupandosi di ambiente e sviluppo sostenibile. Giornalista Pubblicista, ha collaborato con "La Nuova Ecologia", "Terra", "Cronaca Flegrea" ed "Il Roma". Volontario di Legambiente, integra l'amore per la natura con la difesa e la conoscenza del territorio. Dal 2012 è Guida naturalistica AIGAE, attivo specialmente nei Campi Flegrei e collaborando con numerose scuole del territorio.