EDITORIALE/ Pozzuoli, sfide e scenari post-elezioni

La nostra redazione ha seguito l’andamento delle elezioni amministrative fin dalle prime ore di domenica scorsa. Già nella notte del 12 giugno la tendenza è apparsa chiara, poi i dati ufficiali: Vincenzo Figliolia è stato riconfermato sindaco con il 71,29% dei voti validi, espressi da circa il 60% degli aventi diritto. Queste le percentuali degli altri candidati: Antonio Caso 9,03%, Pasquale Giacobbe 6,27%, Raffaele Postiglione 5,37%, Sandro Cossiga 4,48%, Maurizio Orsi 3,33 (al link del Comune è possibile consultare tutti i dati e le preferenze di ogni singola lista).

A pochi giorni dal voto, è possibile avanzare le prime considerazioni sul post-elezioni. Per la prima volta da quando esiste in Italia l’elezione diretta del primo cittadino, un sindaco ha portato a termine il suo mandato di 5 anni ed è stato riconfermato dai cittadini. E’ un fatto oggettivamente “storico”, che si manifesta con la percentuale del 71,29% di preferenze, superiore di alcuni punti a quella di 5 anni fa, ma di poco inferiore a quella delle sue liste (74,61%). Il punto ora è capire come e fino a che punto questa vittoria numerica si traduca sul piano politico.

IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE – La coalizione di maggioranza parte anche stavolta da 19 consiglieri. Ma non è un mistero per nessuno che al suo interno saranno presenti diverse “anime”, dentro e fuori i gruppi consiliari formalmente costituiti. Anime che, con nomi e nature diverse, in alcuni casi e nel recente passato hanno già fatto male a questa città con i rituali “mal di pancia” e ricerche di “visibilità”. All’opposizione, invece, ci sono in partenza 5 consiglieri che potranno decidere come svolgere il loro ruolo: con azioni di controllo e controproposte, come molti si augurano nell’interesse della democrazia, o limitandosi a contrapposizioni rumorose in stile “striscia la notizia”, come qualcuno ha provato a fare nella passata consiliatura, magari aiutato dagli strumenti del “web-spazzatura”.

Andando più a fondo, la nuova composizione del Consiglio comunale (qui è possibile leggere tutti i nomi), consegna una maggiore presenza di giovani e di 4 donne. L’auspicio è che, oltre l’elemento anagrafico e di genere, ci sia anche un cambiamento di mentalità e una varietà di punti di vista, in modo da rendere i confronti durante le sedute meno avvilenti di quelli degli ultimi 5 anni, nei quali lo scarso livello di discussione del Consiglio comunale è stato considerato da molti il principale tallone d’Achille dell’amministrazione. Numerose sono state le “vittime eccellenti” di queste elezioni, 12 quelle tra i consiglieri e gli assessori uscenti che, pur ricandidati, non sono stati rieletti.

LE SFIDE DELL’AMMINISTRAZIONE FIGLIOLIA – Il primo banco di prova della maggioranza sarà ovviamente la scelta della Giunta, composta da 7 assessori. Sarà tecnica, politica, o mista? Prevarranno le competenze o le appartenenze? Ci sarà un totale rinnovamento o qualche elemento di continuità amministrativa? Come saranno distribuite le deleghe? Il problema, come sempre, non è di nomi, ma di risultati. Ma il terreno sul quale la maggioranza dovrà dimostrare stabilità e responsabilità sarà soprattutto quello del programma, delle cose concrete da fare. Nel corso della campagna elettorale, il Sindaco Figliolia ha individuato alcune priorità da realizzare subito: bando di gara per la gestione del Rione Terra, nuovi concorsi per assunzioni al Comune, prosieguo dei programmi di riqualificazione già messi in campo su Monterusciello e in altri quartieri. A queste, ci permettiamo di aggiungere, considerandole di pari valore strategico, l’ulteriore trasformazione del Centro storico in “città della cultura” e “dell’accoglienza” e la piena e autorevole partecipazione di Pozzuoli al Parco archeologico dei Campi Flegrei. Secondo quanto dichiarato da Figliolia, proprio la complessità di queste sfide avrebbe giustificato un allargamento della sua maggioranza, per garantire una maggiore condivisione e assunzione di responsabilità nelle scelte. I fatti ci diranno chi sarà in grado di dimostrare sul campo di essere all’altezza di tale apertura, nel suo ruolo istituzionale.

Scritto da Redazione