BACOLI/ Il sindaco Picone ai cittadini: Comune pieno di debiti, abbiamo le mani legate

“Il programma di governo che abbiamo approvato ad oggi è totalmente inattuabile, abbiamo le mani legate anche da una situazione debitoria in continuo aggiornamento”. Queste le parole del sindaco di Bacoli Giovanni Picone che nella giornata di ieri, 24 ottobre 2017, ha incontrato cittadinanza e stampa per chiarire la situazione dell’ente comunale. “Al momento esistono due strade, una prevede il rigetto del ricorso che abbiamo presentato e quindi il conseguente dissesto, l’altro è l’accoglimento del ricorso e a quel punto bisogna vedere cosa si possa fare. Ad oggi non ci sono i soldi per nulla, la Regione Campania non sblocca i fondi per la situazione debitoria riguardante i servizi idrici (2 milioni), non abbiamo potuto fare le prove (geologiche, sismiche e agrologiche) per approvare definitivamente il Puc che abbiamo preparato (atto necessario anche per affrontare l’annosa questione dei condoni e dell’abusivismo), non possiamo nemmeno scegliere di destinare qualche piccolo immobile ad uso sociale perché va messo a reddito obbligatoriamente, il recupero dei crediti – continua il primo cittadino – l’abbiamo dovuto internalizzare interamente rallentandolo perché non ci possiamo permettere di pagare esterni, non possiamo approvare il Pua (Piano Urbanistico Attuativo) che sbloccherebbe l’utilizzo di aree militari a causa di vecchie pendenze con le istituzioni militari, nemmeno il Centro Operativo Comunale per la prevenzione sismica ad oggi può permettersi di essere avviato per mancanza fondi”.

I NUMERI DEL DISASTRO – Un quadro drammatico e che va drasticamente peggiorando, come illustrato dalle slide nella serata: 7,5 milioni di debito annuo medio, con l’ultimo anno che ha superato i 9 milioni a causa delle perdite ulteriori (900mila euro dal Cic solo l’anno scorso a causa della procedura di liquidazione), il che avrebbe reso impossibile farsi approvare una nuova rimodulazione del piano di equilibrio; nuovo indebitamento richiesto dalla Corte dei Conti pari a 12 milioni di euro (restituendolo a circa un milione annuo), 2 milioni alla Regione Campania per i servizi idrici, 500mila euro di Tarsu non versata in passato (2010-2012) da corrispondere alla Città Metropolitana. Quadro reso ancora più affannoso dai crediti inesigibili verso gli ex evasori perché non sono state nemmeno avviate le procedure interruttive per la prescrizione, nei fatti “abbonando” i crediti agli evasori negli anni passati. Per la Corte dei Conti l’organico, con la media di 52 anni (che quindi non regge più i servizi), è ancora in soprannumero di 190 unità.

APPELLO CONTRO L’EVASIONE – “Nel momento in cui potrò fare meno di un commissario a quel punto mi dimetterò, ma fin quando posso almeno fare qualcosa per la città dedicherò tutte le mie energie. Chiedo – ha aggiunto il sindaco Picone – però alla cittadinanza di fare uno sforzo, le tasse sono quasi ai massimali e bisogna essere responsabili. L’evasione negli ultimi anni è in aumento e va a danno della città”.

Insomma se il Comune non va in dissesto a Bacoli è finito comunque il tempo delle mele. Non è più il momento delle richieste personali, del favore o della promessa di soluzioni facili: la situazione è grave e complessa ed ora è arrivato il momento per la comunità di dimostrare un vero senso di appartenenza.

Scritto da Sandro Izzo


Classe 1988, vive da sempre a Pozzuoli, nella frazione di Lucrino. Laureando in Giurisprudenza all'università Federico II di Napoli. Dal 2010 scrive per "L'Iniziativa" ed è parte del direttivo dell'associazione. Brevi esperienze anche presso "Il Roma" ed il "portale Retenews24". Dal maggio 2013 al novembre 2015 in carica come rappresentante nel Forum Giovani di Pozzuoli.