Alimentazione / Anche nei Campi Flegrei arriva il “latte nobile” in un presidio “slow food”

lkjhlkSi parla sempre più di alimentazione, soprattutto dopo i fatti degli ultimi tempi. Qualità, biologico, antichi sapori e metodi di lavorazione: questa domanda sta prendendo piede, trovando un’offerta ancora limitata, con prezzi al consumo alti. Stagionalità, salubrità, attenzione per la zona d’allevamento e coltivazione, sono le caratteristiche di cui godono i prodotti inseriti nei Presidi Slow Food, sottoposti a precisi disciplinari, con obblighi. Tra questi: la caseificazione a latte crudo; il non utilizzo di aromi, conservanti e additivi chimici; forme di allevamento, agricoltura e pesca sostenibili; la salvaguardia di tecniche e locali tradizionali per la produzione.

Il progetto dei Presìdi nacque nel 1999, in Italia, per catalogare prodotti a rischio d’estinzione. Poi, si scelse di entrare nella produzione, conoscendo i territori ed i suoi produttori, promuovendo lavoro e sapere. Dal 2000 nascono i primi 90 Presìdi italiani. Ed è subito successo.

In Campania, tra i Presidi di Slow Food, c’è quello del “Latte Nobile”, latte fresco a filiera corta, di alta qualità nutrizionale ed organolettica, che dagli allevatori aderenti, passa per confezionamento e catena distributiva, fino agli scaffali dei negozi. Il progetto, promosso dall’ANFoSC, in collaborazione con la Regione Campania, ha l’obiettivo di sostenere piccoli allevatori locali, spuntando sul mercato un prezzo più alto di quello pagato dall’industria lattiero casearia. Negli allevamenti intensivi, le vacche sono rinchiuse, allevate allo stesso modo, alimentate con gli stessi mangimi industriali, forzate per aumentare la produzione. Tutto questo determina omogeneità nel latte, poiché stile di vita dell’animale ed alimentazione non varieranno per stagione, clima e territorio. Il Latte Nobile, invece, come da etichetta, non da queste garanzie. L’aroma e il gusto del latte potranno essere anche diversi tra la primavera e l’inverno, poiché questi fattori dipendono dal tempo trascorso al pascolo. Ma, anche nei periodi dell’anno meno favorevoli, aroma, gusto e valori nutritivi saranno migliori di un qualunque latte presente in commercio, per il modo in cui è gestito l’allevamento e l’alimentazione.  Analisi di laboratorio dimostrano un più alto contenuto di micronutrienti come acidi grassi omega- 3, CLA, vitamine e antiossidanti, che ridurrebbero il rischio di malattie cardiovascolari, contrasterebbero patologie degenerative, con azione anticancerogena e antinfiammatoria.

Il Latte Nobile è anche “Latte della Legalità”, perché a Napoli, se non si è sottoposti a determinate “regole”, non si distribuisce il latte. Per questo utilizzano reti solidali.  Nei Campi Flegrei a distribuirlo è la storica salumeria Guida, a Pozzuoli. Chiacchierando ci raccontano di come il bacino di utenza del prodotto gradualmente si stia allargando con il passaparola. Chi lo acquista rifiuta l’omologazione e la globalizzazione del cibo. Non a caso Slow-food Campania è partner in questo progetto, coerente con il principio: buono, pulito e giusto!

Scritto da Gemma Russo


Gemma Russo nasce a Pozzuoli, città in cui vive. Giornalista pubblicista, da sempre collabora con L'Iniziativa-Voce flegrea, ma anche per Il Roma, Luciano Pignataro Wine Blog e Slow Wine. È responsabile della comunicazione per la Pro Loco Pozzuoli e per Slow Food Campi Flegrei. Nel 2013, partecipa alla raccolta Moderne Cantastorie con un saggio breve. Nel 2015, è coordinatrice per la Campania e la Basilicata alla guida cartacea Fare la Spesa con Slow Food. Dal 2016, recensisce per Osterie d'Italia. Nel 2017, scrive e pubblica Storie dal Rione Terra, raccolta frutto di un anno di impegno al Percorso Archeologico del Rione Terra di Pozzuoli. L’incontro con chi ha vissuto direttamente o indirettamente la rocca tufacea ha dato vita ad una pubblicazione con storie che dipingono la natura bradisismica della terra, l’importanza archeologica e storica, la quotidianità che non c’è più, fatta di usi e i costumi, anche gastronomici.