Trasporti, linea CUMANA / Cominciati i lavori per il ripristino del collegamento Fusaro-Torregaveta, resta l’incognita sui tempi

12728868_596747400476565_3196955056895630487_nSono cominciati oggi, venerdì 19 febbraio, dopo due giorni dall’incidente di mercoledì, per fortuna senza vittime a seguito del deragliamento di un treno della Cumana, i primi necessari interventi per il ripristino del collegamento tra le stazioni di Fusaro e Torregaveta. A comunicarlo è la società EAV, precisando che “stamane sono iniziati i primi interventi per la rimozione del palo interessato all’urto.”

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Questo, secondo la società che gestisce il trasporto pubblico dovrebbe essere l’iter dell’intervento: “successivamente e di intesa con l’autorità giudiziaria si potrà procedere alla rimozione ed al trasferimento all’officina di Quarto del convoglio deragliato. Dopo ciò, effettuati i rilievi necessari allo scambio attualmente sottostante l’ET 413, previa autorizzazione del PM, i Carabinieri potranno procedere al dissequestro definitivo dell’area di stazione interessata e quindi si potranno avviare i lavori di ripristino della linea TE e dell’armamento.” Sui tempi permane tempi l’incognita. 

Il gravissimo incidente, oltre all’indignazione degli utenti che hanno aggiunto ai disagi per i disservizi il timore di non arrivare sani e salvi a casa o ai propri luoghi di studio e di lavoro, ha provocato anche reazioni ufficiali e istituzionali.

DICHIARAZIONE COMUNE DEI SINDACI FLEGREI –  La protesta dei sindaci di Pozzuoli (Vincenzo Figliolia), Bacoli (Josi Della Ragione), Monte di Procida (Peppe Pugliese) e Quarto (Rosa Capuozzo) è giunta subito dopo e anche stavolta, sul tema trasporti, è stata unitaria:  “I disagi e rischi corsi dagli utenti delle linee Cumana e Circumflegrea hanno raggiunto oramai livelli non più sopportabili. Stavolta è stata scongiurata nuovamente una tragedia sulla tratta della Cumana, a poco più di un mese dall’incidente del 28 dicembre, che vide due treni scontrarsi nei pressi della stazione Dazio. Ma questo è soltanto l’ennesimo episodio che registriamo sempre più spesso sulle linee ferroviarie che servono i Campi Flegrei. E’ tempo di passare dalle parole ai fatti, con interventi concreti e risolutivi”. 

 “Più volte, anche in incontri recenti abbiamo chiesto al presidente dell’Eav Umberto De Gregorio un servizio sicuro ed efficiente per i nostri cittadini. Questa rete di trasporto serve un bacino ampio di utenti ogni giorno e non può essere trascurata e abbandonata in questo modo. Oltretutto, se vogliamo rilanciare il turismo sulla costa flegrea e snellire il traffico veicolare, e qui ci rivolgiamo anche al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la Cumana e l’intero servizio di trasporti devono necessariamente essere efficienti o quanto meno funzionare in modo normale. Difendere i diritti dei nostri cittadini e tutelare il nostro territorio è un nostro dovere”.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELL’EAV – Un quadro a tinte fosche è stato tracciato del resto dallo stesso Umberto De Gregorio. Queste le sue parole: “Il deragliamento a Torregaveta si aggiunge ad una serie di eventi che destano profonda preoccupazione per lo stato delle reti ferroviarie EAV, che necessitano di interventi strutturali di ammodernamento e manutenzione straordinaria. 
Abbiamo quindi bisogno di completare le commesse che riguardano il materiale rotabile (nuovi treni e treni revampizzati) ma anche di programmare interventi strutturali per la rete con specifiche coperture finanziarie da parte della Regione. Il tutto con un piano di interventi da realizzare nel corso dei prossimi 3-5 anni. Sulle linee flegree gli ET 100 sono degli anni 60, gli EN300 del 1976 e gli ET 400 anni 1991-1994. Sono oltre 20 anni che non arriva un convoglio nuovo.

Nel breve termine occorre invece agire sulla manutenzione ordinaria, sia dei treni che della rete. Manutenzione che oggi è insufficiente a causa della carenza di risorse finanziarie. L’EAV per il settore gomma è in obbligo di servizio dopo il fallimento di EAVBUS. Tuttavia da circa 3 anni subisce perdite di esercizio e pesanti ritenute per mancate percorrenze per un totale complessivo di circa 60 milioni di euro; risorse che di fatto sono sottratte al ramo ferro. 

Dobbiamo operare su tre livelli. All’interno ottimizzando le risorse e la produttività, con grande senso di responsabilità da parte di manager, dipendenti e sindacati. Con la Regione facilitando i flussi di cassa del contratto di servizio e programmando investimenti strutturali. Occorre poi individuare una strategia per pagare la debitoria pregressa che ammonta ad oltre 700 milioni di euro e sulla quale occorre stimolare, insieme alla Regione, un impegno anche del Governo Nazionale.

 

Scritto da Redazione