Sanità in Campania, da oggi solo ricoveri e interventi urgenti e salva vita

Un film già visto. Sono gli effetti “collaterali” del covid sul sistema sanitario.

Da lunedì 10 gennaio sono sospesi i ricoveri medici e chirurgici già programmati e le attività di specialistica ambulatoriale presso gli ospedali pubblici campani, fino a “nuova espressa disposizione”. Lo stabilisce l’Unità di Crisi della Regione Campania che in una nota inviata ai Direttori Generali delle strutture ospedaliere campane, comunica che “l’attuale situazione pandemica sta registrando picchi di contagio da covid-19 che stanno provocando crisi evidenti nella risposta assistenziale delle strutture sanitarie pubbliche”. Pertanto, il personale medico-sanitario, sia pubblico sia convenzionato, sarà impegnato a gestire, si legge nella nota, “in via prioritaria”, i pazienti covid.

Le prestazioni sanitarie garantite – Il provvedimento regionale non riguarda i ricoveri e le attività ambulatoriali non procrastinabili, ovvero le terapie salvavita, le prestazioni oncologiche ed oncoematologiche, la dialisi e la radioterapia, gli interventi di ostetricia ed i trapianti. Saranno garantite anche le attività di screening oncologico.

Verso lo scenario 4 – A preoccupare è l’elevata contagiosità della variante Omicron diffusa in Campania in misura nettamente superiore alla media nazionale. Si prevede, quindi, un aumento dell’occupazione di posti letto Covid sia terapia intensiva sia in area medica, “la cui saturazione ha una probabilità superiore al 50% in entrambe le aree nei prossimi trenta giorni”, si legge nella prima Ordinanza Regionale del 7 gennaio 2022.

La sospensione temporanea delle attività sanitarie mira ad evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere e ad affrontare un eventuale “scenario 4” segnalato dall’Unità di Crisi sulla base dell’aumento dell’incidenza RT (parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva) che in Campania risultaessere “attualmente pari a 1,61, con gli indicatori di sorveglianza che disegnano per la Campania uno scenario di tipo 4, con un’incidenza complessiva di 1511/100.000, e con proiezione di oltre il doppio, con Rt pari a 2,25 per la settimana prossima, con conseguente previsione di un enorme aumento dell’impatto sulle degenze Covid”. Lo scenario 4 è definito dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e dal Ministero della Salute come una “Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5)”. Si tratta, quindi, dello scenario più grave che prevede un sovraccarico dei servizi assistenziali in tempi rapidissimi, circa 1- 1,5 mese, e richiede misure di contenimento della pandemia più aggressive.

A due anni dall’inizio della pandemia e ad uno dalla campagna vaccinale si continua a limitare ai cittadini l’accesso alle cure; ci si interroga ancora sulle opportune misure di contenimento del contagio; si dibatte sulla questione “scuole aperte-scuole schiuse”. Intrappolati in un “loop temporale”.

Scritto da Vania Cuomo


Giornalista, laureata in Filosofia. Appassionata di arte e viaggi, musica e supereroi. Sensibile alle tematiche medico-sanitarie alle quali si avvicina come autrice di fumetti e come social media manager. Impegnata sul territorio dei Campi Flegrei, coniuga giornalismo e social per diffondere una corretta informazione, al servizio della collettività.