Pozzuoli, qualche considerazione sulle luminarie di Natale 2018 (e non solo)

Luminarie sì, luminarie no. Luminarie dove e come. Non è intenzione di questa redazione associarsi al consueto “dibattito” sulle luci di Natale. Una diatriba che stanca se si esaurisce in commenti fine a se stessi, entusiasti o critici, a secondo dell’umore di chi le esterna. Ma l’esperienza di Pozzuoli targata 2018 merita forse qualche considerazione.

E’ un dato di fatto che gli addobbi natalizi di quest’anno hanno lasciato molti cittadini “perplessi” o delusi. Per certi aspetti increduli. Inferiori in numero rispetto allo scorso anno, di qualità scadente, poco fantasiose, montate in extremis, le luminarie di quest’anno coprono meno strade, non rappresentano motivo di curiosità e, dunque, così come sono, non realizzano alcun obiettivo. Perchè il punto, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non sono le luci in quanto tali, ma la loro funzione, che dovrebbe essere soprattutto promuovere il territorio, o almeno contribuire a tale promozione. Che piaccia o no, siamo nella società dei consumi. E non occorre essere sostenitori di un consumo che degenera nello spreco, per considerare che il periodo natalizio è un momento per “fare economia”. Non solo per favorire il banale acquisto in un negozio, ma creare le condizioni affinché nasca l’indotto intorno a flussi di visitatori, in tutte le sue declinazioni turistiche e culturali. Anche le luminarie possono essere uno strumento per fare ciò, se inserite in un progetto generale e a lungo termine. Ma non “queste” luminarie, purtroppo. Nonostante l’impegno economico del Comune di Pozzuoli che ha speso 182 mila euro, a seguito di bando di gara vinto dall’unica ditta partecipante con un ribasso del 9,17% rispetto alla base d’asta iniziale. Se il risultato è questo, qualcosa evidentemente non ha funzionato, e non certo le poche migliaia di euro spese in meno rispetto al 2016 e al 2017. Su questo aspetto chi amministra la città dovrà ovviamente fare i dovuti accertamenti e dare delle risposte alla cittadinanza. Ma il dato politico, il più importante, è che dopo gli sforzi del recente passato per garantire a Pozzuoli una nuova immagine e tante occasioni di intrattenimento, associato al restyling delle aree ubane del Centro Storico, sembra che oggi la città abbia rinunciato a puntare in alto. E il riferimento non è solo alle luci natalizie, ma al calendario degli eventi, alla promozione fuori territorio comunale che non c’è, e a tanti progetti e interventi di riqualificazione che restano congelati o che procedono in modo troppo lento.

A questo punto, è lecito chiedersi se spendere così i soldi pubblici sia utile. Delle due l’una: o si investe, anche molto di più, per qualcosa che torni alla comunità in termini di promozione; o si può chiedere ai cittadini, anche con forme moderne di sondaggio, se queste risorse possono essere impiegate in qualcos’altro, magari sempre nell’ambito del decoro, del verde urbano, o in manutenzione, come hanno fatto altri Comuni della Campania. Anche le forze politiche, le associazioni, i gruppi consiliari e gli operatori di settore, potrebbero cominciare ad avanzare proposte concrete, se non altro per evitarci in futuro le solite “litanie” a fatto compiuto.

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.