POZZUOLI / Proposta di teatro stabile, ecco le novità sul progetto

palco-de-teatro-21Ipotesi di teatro stabile in città: sembra cambiare l’orientamento nella giunta comunale di Pozzuoli. La proposta di insediarlo nella Chiesa sconsacrata del Purgatorio fino a poco tempo fa ha trovato il favore dell’amministrazione nella persona dell’assessore alla Cultura Franco Fumo; adesso invece, secondo fonti ufficiose, la Giunta guidata dal Sindaco Figliolia preferirebbe la struttura dell’ex-cinema Toledo. L’ex Chiesa era stata individuata come sede ideale per il teatro stabile, essendo già nelle disponibilità immediate del Comune, grazie alla convenzione che la curia vescovile ha stipulato con l’ente pubblico.

Il cambio di direzione sarebbe dovuto ai costi di ristrutturazione più elevati rispetto al previsto, alle condizioni della concessione che restringono troppo il campo delle manifestazioni realizzabili, ed anche ad un certo ostruzionismo, secondo fonti ufficiose, da parte di qualche dirigente pubblico. L’intenzione oggi sarebbe dunque quella di acquistare un nuovo bene, nonostante il Comune sia impegnato parallelamente nel tentativo di liquidare alcuni dei suoi beni. La spesa, però, necessaria per l’acquisto dell’ex-cinema Toledo, sarebbe nettamente minore (intorno alle centinaia di migliaia di euro, mentre la ristrutturazione della Chiesa supererebbe il milione).

Doverose sono alcune considerazioni. Se l’acquisizione del bene significa la realizzazione del progetto teatro stabile, ben venga l’acquisto della struttura in via Pergolesi, ma per la riuscita dell’operazione occorrono garanzie. Dietro il movimento di fondi pubblici devono esserci determinati requisiti, tra i quali spicca quello più ovvio: un progetto ben definito di teatro e di proposta culturale, pronto a partire fin dal momento dell’acquisizione. Perché il rischio di ennesima cattedrale nel deserto è dietro l’angolo: si inizia ad acquisire il bene, poi mentre si avvia il progetto, passano anni. Altra criticità da affrontare è legata alla gestione dello spazio, che non potrebbe essere più affidato ad una cooperativa di giovani. Ciò sarebbe completamente da escludere in una struttura come quella dell’ex-cinema, che conta tra i quattrocento ed i cinquecento posti, impensabile da dare in affido ad una piccola realtà di giovani professionisti. Ultima osservazione, relativa sempre alla gestione del progetto, è la probabile necessità di creare una fondazione pubblica ad hoc. Una fondazione è infatti un ente che viene costituito specificamente per un determinato scopo, in questo caso la conduzione del progetto di teatro. Per cui ci si troverebbe con l’ennesimo organo “esterno” al Comune che muove fondi pubblici in maniera autonoma.

Continueremo, dunque, a prestare massima attenzione al progetto di teatro stabile in città, che andrebbe ad innestarsi nell’ampio processo di crescita culturale della città flegrea e nell’ottica di trasformazione in città dell’accoglienza e del turismo di qualità.

Scritto da Stefania Manfredi


Stefania Manfredi nasce a Napoli nel 1990. Cresce a Monterusciello e da sempre interessata alla politica si avvicina all'associazione L'Iniziativa nel 2011. Appassionata di lingue e culture straniere, studia all'Università Federico II di Napoli.