Malazè, conclusa la nona edizione evento archeoenogastronomico

Cala il sipario sull’ultima edizione di Malazè, quella del 2013, l’ottava. Un’edizione ricca di iniziative e come al solito piena di attori locali che vi hanno preso parte. Quello che da alcuni anni viene definito come l’evento archeoenogastronomico dei Campi Flegrei, questa volta ha voluto evolversi nel “magazzino delle idee”, cercando attraverso le iniziative, ma anche progetti precisi come quello di Madi (Malazè Discovering Ideas), di risvegliare la creatività di questo enorme vulcano di idee che è il nostro territorio.

I numeri ormai parlano chiaro, per dieci giorni 70 tra associazioni, cooperative, aziende vinicole e ristoratori, hanno messo su un palcoscenico di oltre cento eventi che hanno abbracciato i luoghi più suggestivi dei Campi Flegrei. Dall’acropoli di Cuma, alla pseudo grotta della Sibilla del Lago d’Averno, dai vigneti delle cantine che hanno ospitato per una sera i cuochi flegrei alle sponde dei laghi, per dieci giorni questo territorio s’è mostrato ai Malazenauti per quello che è: un’area ricca di opportunità e di bellezza.
Il segnale finale quest’anno Malazè ha voluto però lanciarlo con un gesto di solidarietà. L’evento finale dell’ottava edizione è stato infatti “La Cucina dei Semplici”: 300 persone hanno partecipato alla serata nella quale i ragazzi de “La Bottega dei Semplici Pensieri”, diplomati o diplomandi all’Istituto Alberghiero, hanno collaborato con chef e sommeliers per la preparazione della cena. Alla fine della serata, l’intero incasso dell’evento è stato donato all’associazione di Quarto per continuare il lavoro con i ragazzi affetti da sindrome di Down, proprio come i ragazzi che hanno realizzato questa importantissima serata.

Ci si avvia quindi verso una nuova tappa, la prossima edizione, consapevoli che una parte di strada è stata fatta, ma che c’è sempre da migliorare. Soprattutto in un territorio, come il nostro, che vede ancora troppo spesso le amministrazioni lontane da iniziative come quella di Malazè. Iniziative che tendono a illuminare anche gli anelli deboli di un sistema come il nostro, ancora troppo indietro su accoglienza e professionalità per essere realmente un luogo di attrazione turistica. Se però da un lato Malazè riesce ogni anno ad attirare l’attenzione di molti soggetti socio-economici, riunendoli attorno ad una visione di quello che può essere la nostra terra, dall’altro è arrivato il momento delle scelte. Malazè ha la possibilità di divenire un ottimo strumento per chiunque decida di investire le proprie energie e le proprie capacità nei Campi Flegrei. Uno strumento di analisi e di indirizzo anche per le singole amministrazioni o per chi, nel settore dell’enogastronomia, compie scelte che hanno di fatto imbarbarito il nostro territorio. Alla vigilia del decennale è arrivato il momento del salto di qualità, della trasformazione in un evento fatto di professionalità e con professionalità, che sia di indirizzo, in primis, per tutti quelli che vi partecipano in modo da evitare errori commessi, qualche volta, nell’organizzazione e nello svolgimento degli eventi. A noi non resta che augurarci che sia così, salutando tutti i partecipanti del Magazzino (Malazè), e dando l’arrivederci alla nona edizione.

Scritto da Giannantonio Scotto di Vetta


Nato nell' 81, vivo da sempre a Bacoli. Diplomato al Liceo Scientifico Majorana di Pozzuoli dove inizia la militanza con “L'Iniziativa” e “Le Ali di Dedalo”. La prima mi porterà ad essere coordinatore del Sindacato Studentesco dell'Udu (Ingegneria Federico II), poi responsabile Diritto allo Studio provinciale e Consigliere d'Ateneo. La seconda, impegnata nella valorizzazione dei Campi Flegrei, mi conduce nel 2007 ad aprire il Caffè Letterario di Bacoli, poi all'organizzazione di eventi enogastronomici. Dalla terza edizione partecipo attivamente alla realizzazione di Malazè. Gli ultimi tre anni di lavoro sul bar galleggiante Roof&Sky, mi hanno portato al Ristorante Sud, dove lavoro in sala per la chef stellata Marianna Vitale e il sommelier Pino Esposito.