L’EVENTO/ 12 volte Malazè, intervista a Rosario Mattera

Settembre è tempo di Malazè, la rassegna archeo-enogastronomica per la promozione dei Campi Flegrei, ormai giunta alla sua dodicesima edizione. Gli eventi, categorizzati in Archeologia – Gusto – Mito e Storie e Natura, seguiranno un calendario che ha avuto il suo inizio il 2 settembre e si protrarrà fino al 19 con lo scopo unico di dare sempre un nuovo impulso alla valorizzazione dell’area flegrea, attraverso non solo l’enogastronomia ma anche le peculiarità artistiche, storico e culturali de la “Terra del Mito”.

Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Rosario Mattera, organizzatore e anima di Malazè, che da sempre si impegna nella promozione di un turismo che egli stesso definisce “esperenziale” del territorio dell’area puteolana. Si avverte positività e soddisfazione nelle parole di Mattera che esprime un “senso di piacevolezza” per gli eventi già tenuti, dove si è registrato un vero e proprio sold out ed un numero di prenotazioni per le prossime manifestazioni fuori dalle aspettative.

L’ORGOGLIO DI MATTERA – «Sono molto orgoglioso perchè Malazè è una macchina che si tiene in piedi da sola con un budget di soli 12-13 mila euro. Il 90% dei partecipanti agli eventi non è residente nell’area flegrea e questo mi rende veramente felice perchè significa che abbiamo fatto centro! – Mattera infatti definisce il territorio flegreo “prima e dopo Malazè” poichè in passato non esisteva una vera e propria piattaforma di turismo locale – Noi abbiamo la fortuna di avere dei vigneti che si trovano all’interno o comunque nelle vicinanze di aree archeologiche, un aspetto davvero unico al mondo. Io lo chiamo turismo esperenziale perchè è proprio attraverso l’esperienza sensoriale diretta con la natura e la cultura locale che possiamo aprire dei canali ai turisti stranieri.»

LE CRITICITA’ – Mattera lamenta però la mancanza di forza lavoro, ossia di giovani che investano in questo tipo di turismo, esprimendo inoltre il suo parere nei confronti dell’amministrazione attuale di Pozzuoli: «C’è bisogno di più ascolto. Questo territorio è cambiato nella sua pancia. I puteolani non investono più. Questi devono essere incoraggiati, soprattutto nell’investimento nell’artigianato come era in passato con la ceramica. Non è possibile promuovere Pozzuoli e l’area flegrea al turismo se le sovrastrutture, soprattutto i mezzi di trasporto, non vengono migliorate. L’amministrazione deve mantenere le promesse fatte.» Nonostante questo sfogo, Rosario Mattera ripone fiducia e speranza perchè soprattutto grazie a Malazè sono stati fatti molti passi avanti ed è solo mantenendo questa forza di volontà e questa positività che Pozzuoli potrà continuare a crescere e a diventare una vera e propria città dell’accoglienza.

Scritto da Amalia Cinquegrano


Nata e cresciuta a Scampia, dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere ha trascorso diversi anni in giro per il mondo. Rientrata a Napoli per continuare gli studi per l'insegnamento delle lingue e dello yoga, dal 2017 collabora con l'Iniziativa.