Le competenze sul porto passano dalla Regione ai Comuni: occasione per lo sviluppo di Pozzuoli

A partire dal prossimo anno la gestione dell’intera area portuale di Pozzuoli, fatta eccezione per le banchine destinate ai collegamenti marittimi, passerà al Comune. E’ una decisione straordinaria, storica, quella che arriva dalla Regione Campania, voluta con determinazione dal presidente Vincenzo De Luca, dalla sua giunta, dalla commissione regionale Trasporti presieduta da Luca Cascone e dai consiglieri regionali che sostengono l’esecutivo di governo. Finalmente l’amministrazione comunale di Pozzuoli potrà assumere autonomamente, in casa propria, le decisioni che riguarderanno il Molo Caligoliano, i porticcioli turistici e tutti i beni del demanio marittimo. Una svolta attesa da tempo che pone un altro tassello importante nello sviluppo costiero ed urbanistico della nostra città”. Lo afferma il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, commentando l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Campania del collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2021 che all’articolo 41 conferisce ai Comuni le funzioni in materia di concessioni demaniali marittime nei porti di rilievo regionale e interregionale. Restano di competenza della Regione gli spazi delle banchine, con le annesse infrastrutture ed i prospicienti specchi d’acqua, riservate al trasporto marittimo regionale. L’atto dispone che, oltre a rilasciare le concessioni demaniali, i Comuni potranno adottare gli atti relativi alla delimitazione dei confini degli ambiti portuali e alla disciplina dell’uso e delle destinazioni delle aree e delle pertinenze demaniali marittime comprese negli ambiti portuali, inclusa l’individuazione delle aree per lo sbarco del pescato e dei prodotti della mitilicoltura.

Per anni la competenza in capo alla Regione Campania ha rappresentato un’incognita rispetto alle destinazioni d’uso e alla valorizzazione strategica del porto di Pozzuoli. In particolare, sistematicamente penalizzata da scelte prese al di fuori del Comune è stata la tradizionale attività della piccola pesca, che tutt’oggi soffre di una collocazione incerta e di un attracco precario nell’ambito del porto. Dovrebbe essere questo uno dei principali temi di cui discutere, tra le forze politiche, sociali e civiche della città, in vista del passaggio di competenze deciso oggi.

Scritto da Redazione