Lavoro non regolare a Pozzuoli, ecco i numeri e le proposte dell’Osservatorio comunale

Nella foto: UN MOMENTO DELLA CONFERENZA STAMPA (Foto di Paolo Visone)

I rappresentanti dell’Osservatorio comunale per il contrasto e l’emersione del lavoro non regolare di Pozzuoli hanno illustrato nel corso di una conferenza stampa, tenuta mercoledì 6 aprile presso la sala della Presidenza del Consiglio comunale, i primi risultati della loro attività di studio, analisi e proposta, condotta da alcuni mesi.

A seguito di una proficua collaborazione tra l’Osservatorio e il Centro per l’Impiego del Comune di Pozzuoli, abbiamo ricevuto dati ufficiali relativi ad assunzioni, licenziamenti e rapporti di lavoro (registrati) nell’area flegrea dell’anno 2015, che impongono diverse riflessioni critiche – ha dichiarato l’Avv. Dario Chiocca, presidente di quest’organo, formato a titolo gratuito e volontario da rappresentanti sindacali, imprenditori ed esperti del settore.

Un primo dato molto preoccupante riguarda l’alto numero di assunzioni a tempo determinato, nonostante alle aziende costi di più. Infatti su un totale di 10774 nuove assunzioni, quasi il 50% (5047) avviene a tempo determinato. Ciò evidenzia ancor di più la necessità di realizzare una opportuna informazione alle imprese circa i vantaggi fiscali e contributivi delle assunzioni a tempo indeterminato alla luce delle vigenti norme in materia, coinvolgendo in un’azione sinergica anche i consulenti del lavoro” – ha precisato il Dott. Gennaro Costagliola, imprenditore che opera nel settore della formazione-lavoro, componente dell’Osservatorio.

Altro dato che emerge dalla relazione protocollata al Comune è quello relativo le assunzioni a tempo parziale. Infatti circa il 50% delle assunzioni avvenute nel corso del 2015 (5290 su 10774) è per contratti part-time. L’uso spropositato del part-time, in evidente contrasto con le realtà lavorative che specialmente in determinati settori vedono orari di lavoro ben più impegnativi con cumuli di prestazioni straordinarie, impone una seria riflessione anche sulle concrete possibilità di controllo da parte degli Enti preposti e sugli usi distorti di tale forma contrattuale, tipica del cosiddetto “lavoro grigio”, cioè di quelle irregolarità che sussistono anche in presenza di un contratto, con un danno ai lavoratori in termini remunerativi e contributivi.

Il dato più indegno sul piano sociale è quello dell’elevato numero delle dimissioni volontarie, ben 722, a fronte delle dimissioni per giusta causa (35), ma anche a fronte dello stesso numero di licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, 290. Appare evidente che tali numeri, inspiegabile nell’attuale contesto economico, dissimuli dei veri e propri licenziamenti camuffati da dimissioni volontarie, rispetto alle quali i lavoratori sono costretti, circostanza che arreca loro un notevole danno, in quanto non consentono di percepire la Naspi (ex indennità di disoccupazione) alla quale avrebbero invece diritto. “Certo, la recente normativa ristabilisce le dimissioni in formato elettronico e alla sola presenza di Enti accreditati, ma l’abuso potrebbe essere in ogni caso perpetuato in altre forme, come scritture preventive con dichiarazione di “non più nulla a pretendere – evidenzia Chiocca, che aggiunge: “a partire da quest’anno si apre anche la questione dei vouchers, il cui abuso pur in occasione di prestazioni occasionali, ma con vincolo di subordinazione, rappresenta la nuova frontiera dell’irregolarità dopo l’abolizione o il ridimensionamento delle collaborazioni occasionali. un danno innegabile ai lavoratori stagionali che in questo modo non possono percepire alcuna prestazione sociale o sostegno alla disoccupazione.”

Non solo denunce, ma soprattutto proposte, messe nero su bianco e recapitate all’amministrazione comunale, illustrate dall’Avv. Antonio Garofalo, vice-presidente dell’Osservatorio. Si parte da quella sulla fiscalità di vantaggio, che tende a riconoscere e aumentare sconti e agevolazioni sulla tassazione locale per le imprese che dimostrano un certo numero di assunzioni regolari e trasformazioni con contratti stabili, e sul “logo di qualità e legalità sul lavoro”, da attribuire alle imprese che sottoscrivono un protocollo di intenti per il rispetto di principi etici in materia di lavoro e di qualificazione professionale. “Il nostro obiettivo è sviluppare un circolo virtuoso e un consumo critico, in positivo, da parte della cittadinanza – dichiara l’Avv. Garofalo. Oggi il mondo dell’imprenditoria locale ha l’opportunità di cogliere nella qualità del lavoro il principale valore aggiunto per far avanzare tutta l’economia del territorio e renderla competitiva a beneficio di tutti: imprese e lavoratori.

Ed è proprio questo il punto politico. Pozzuoli e i Campi Flegrei non possono fermare i propri sforzi di rinascita alla riqualificazione in corso sul piano urbanistico e di immagine. Occorre accompagnare a questo processo un percorso che favorisca condizioni di lavoro dignitoso per assicurare un futuro ai figli di questa terra. Un tema che impone a tutti di dare un contributo costruttivo, comprese le categorie e le sigle sindacali finora assenti al tavolo di confronto, la politica e le Istituzioni locali, che sono chiamate ad esprimersi nel merito e sui contenuti evidenziati dall’attività dell’Osservatorio. Il consigliere comunale con delega al Lavoro, Sandro Cossiga, presente alla conferenza, ha ribadito l’importanza dello strumento dell’Osservatorio per il Comune di Pozzuoli, impegnandosi a fare ogni sforzo possibile per recuperare ai suoi lavori tutte le categorie e allargarne la partecipazione e la composizione. Ed è la direzione giusta da seguire, secondo tutti i componenti dell’Osservatorio, nell’interesse generale della città e superando ogni tentativo di strumentalizzazione politica su un tema sicuramente delicato, ma che non può essere più nascosto sotto il tappeto.

FRANCESCO MARIA CIRILLO, direttore responsabile de L’Iniziativa

Scritto da Redazione