Sul lungomare di Via Napoli, nel Centro Storico, nei pressi della stazione metropolitana. Sono stati apposti giovedì notte cartelli contro il lavoro nero. “Vogliamo contratti e tutele”, “padrone vampiro” si legge in alcuni degli slogan. I cartelli sono firmati solo con l’hastag #stoplavoronero, ma riconducono per la grafica e i contenuti alla campagna e alle mobilitazioni promosse a Napoli negli anni recenti dai “fantasmi del lavoro nero” e dall’ex Opg, Le proteste portarono al raggiungimento di alcune delibere della precedente giunta De Magistris, che subordinano alla regolarità dei contratti i permessi di occupazione del suolo pubblico.
A Pozzuoli e nei Campi Flegrei, dove il fenomeno del lavoro irregolare è particolarmente diffuso nei settori del terziario, del commercio e dei pubblici esercizi, il tentativo di porre al centro dell’azione amministrativa e politica il tema del lavoro, con la previsione di uno specifico osservatorio, fu ostacolato negli anni 2015/2016 dalle associazioni di categoria datoriali, che disertarono le sedute dell’organo consultivo e ignorarono finanche le proposte elaborate di “fiscalità di vantaggio”. Nella consiliatura 2017/2022, ormai giunta a conclusione, l’osservatorio non è stato neanche rinnovato, nel disinteresse trasversale. Tutto questo, in un contesto nazionale in cui il 70% delle aziende sottoposte a controlli è risultato non in regola nel trattamento retributivo e contributivo dei propri dipendenti, mentre un recente decreto varato due settimane fa dal Consiglio dei Ministri ha abbassato dal 20% al 10% la soglia di lavoratori irregolari a seguito della quale scatta la sospensione dell’azienda.