“Senza impianti industriali di trattamento della frazione organica e un governo regionale del ciclo dei rifiuti, la differenziata rallenta.” E’ questo l’allarme nel rapporto Comuni ricicloni Campania 2018 (clicca qui per leggere il rapporto completo), promosso da Legambiente e giunto alla XIV edizione. Quest’anno, riferendosi ai dati del 2017, i comuni ricicloni, che superano cioè il 65%, sono 238, “solo” 11 in più rispetto allo scorso anno. E si registra, purtroppo, un peggioramento generale della qualità della raccolta.
Anche quest’anno Legambiente ha conferito dei “premi” ai Comuni che si sono distinti nella raccolta differenziata, distinguendo le diverse categorie in rapporto al numero di abitanti, in considerazione della diversa, e maggiore, difficoltà di attrezzare un efficiente sistema di raccolta in un in una grande città, rispetto a un Comune di piccole dimensioni. Ancora una volta, Pozzuoli è prima nei Comuni tra 50 mila e 100 mila abitanti. Riconoscimenti a parte, i Campi Flegrei si confermano territorio in grado di differenziare tanto, anche se nel caso di Pozzuoli si registra una lieve diminuzione al 76% (77,6% nel 2016 e 78,85% nel 2015), mentre Bacoli e Monte di Procida si attestano all’82% (tornando ai livelli del 2014). Ancora indietro Quarto, ferma al 61%.
In generale, in Campania, stando agli ultimi dati Ispra si sono prodotte 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 52% raccolte in maniera differenziata, che è in ogni caso la migliore performance nel Mezzogiorno. Fanalini di coda restano le città di Napoli e Avellino, che non vanno oltre, rispettivamente al 34% e al 31%. Dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata oltre la metà sono costituite da organico: 708 mila tonnellate. Ma il dato che fa più riflettere è che solo il 9% viene trattato nei sei impianti situati sul territorio regionale e attivi nel 2016. Tutto il resto viene finisce fuori regione, per assenza di impianti di compostaggio, digestione anaerobica e piattaforme utili al riciclo.