
Il trasporto pubblico su ferro nei Campi Flegrei soffre una condizione di disservizio come mai avvenuto nella storia contemporanea. In particolare, la città bassa di Pozzuoli è completamente isolata e tutto il litorale, da Bagnoli fino a Bacoli e Monte di Procida, è penalizzato a causa di interruzioni, ritardi e inefficienze riconducibili all’Eav, l’Ente di cui è socio unico la Regione Campania.
Ad oggi la linea “Cumana” non garantisce il collegamento diretto da Montesanto a Torregaveta, ma è spezzata in due (Montesanto – Bagnoli e Arco felice – Torregaveta); il servizio alternativo su gomma tra Bagnoli ed Arco Felice è solo uno scarso ed offensivo palliativo; le corse risultano spesso ridotte o cancellate. Nel giro di un anno Il Centro Storico puteolano (comprese l’area del Porto e il quartiere di Via Napoli) ha perso 3 stazioni: quelle di Pozzuoli e Cappuccini – la cui chiusura era progettata da decenni e sarebbe stata accelerata dalla voragine sotto i binari venuta alla luce nel dicembre 2024 – e quella di Gerolomini, dopo che è stato osservato “un importante evento fessurativo” nella Galleria Monte Olibano, a seguito di un evento sismico del 18 luglio 2025.
In questo quadro di crisi oggettiva, l’apertura della nuova stazione di Pozzuoli in Via Fasano adiacente allo stazionamento dei pullman e al tunnel sull’ex area Sofer, che una corretta programmazione avrebbe voluto contestuale alla chiusura della vicina e vecchia stazione di Pozzuoli, è ancora più urgente e dovrebbe diventare tema centrale del dibattito politico-istituzionale locale. Così come l’apertura della stazione di Baia nel Comune di Bacoli, attesa da anni. E il raddoppio del binario fino ad Arco Felice, necessario per aumentare la frequenza delle corse oggi ridotta a 1 ogni 30 minuti (spesso 1 ogni ora per continui e non ben specificati “problemi tecnici”).
A pagare le conseguenze sono innanzitutto i cittadini pendolari, i lavoratori, gli studenti, le fasce deboli, i pensionati, coloro che sono sprovvisti di mezzi propri o preferiscono raggiungere il cuore della città metropolitana di Napoli senza incrementarne il traffico sulle strade. Ma un danno ancor più profondo viene pagato da interi pezzi della città flegrea, divenuti difficilmente raggiungibili e dunque impoveriti in termini sociali, civili e anche economico-commerciali.
Il trasporto pubblico, specialmente su ferro, è uno strumento inclusivo, perché viene incontro ai bisogni quotidiani, unisce le persone e accorcia le distanze tra centro e periferie. Potenziarlo e renderlo più accessibile sarebbe una scelta strategica, anche di sostenibilità ecologica e di migliore vivibilità. Il territorio flegreo, invece, subisce da anni gli effetti di un approccio basato sulla riduzione e sui tagli lineari al servizio, che non considera e rispetta le esigenze delle aree più isolate e impedisce la mobilità e nuove prospettive di sviluppo. Ne è un triste esempio l’eliminazione della tratta tra Licola a Torregaveta sulla linea “Circumflegrea” avvenuta nel 2014 e motivata da “mancanza di materiale rotabile”. Un tratto il cui ripristino è stato completamente derubricato per anni e che solo oggi l’Eav riscopre, secondo le parole del comunicato del 21 luglio 2025, “strategica per riattivare l’anello che consenta il passaggio a Torregaveta tra i treni della Cumana e della Circumflegrea”, senza il quale sarebbe a rischio anche la normale manutenzione dei treni. Il ripristino delle corse oltre Licola sarebbe un atto di giustizia per oltre 100 mila residenti di Quarto e Monterusciello che vorrebbero riconnettersi con il litorale domitio e il mare. Proprio su quel tratto insiste, inoltre, la stazione ormai fantasma “Foresta di Cuma”, concepita per favorire da Napoli il raggiungimento agli scavi archeologici di interesse mondiale e ad un’area naturalistica di straordinaria bellezza, mai valorizzata e aperta per qualche stagione solo in modo occasionale e con annesse passerelle.
Al recupero del trasporto su ferro è legata, inoltre, la riqualificazione urbanistica di Pozzuoli, cuore dei Campi Flegrei. L’eliminazione del binario interno alla città può essere un’occasione per realizzare nuovi spazi a uso pubblico e una migliore dimensione estetica e funzionale (green park, percorsi pedonali, eliminazione del cavalcavia nei pressi del Macellum). Ma i tempi non sono definiti, i progetti non risultano finanziati al 100% e tutto viene traslato nel tempo, secondo la formula: “disagi oggi, benefici domani, forse e chissà quando”.
Siamo oltre i confini del semplice disservizio, è un’emergenza pubblica che rischia di dare un altro colpo, forse definitivo, al territorio. Poche voci si levano contro questo scempio, anche da parte dei rappresentanti istituzionali locali. In questi anni la semplice critica ai vertici Eav è stata un tabù. Eppure la credibilità di questi vertici è ormai compromessa, come le generiche formule di impegno, sia quelle sui tempi di intervento (“entro pochi mesi”, “entro l’anno”, “nel più breve tempo possibile”), sia quelle sugli standard del servizio, comunicate dai profili social o in conferenze stampa e poi sistematicamente disattese.
Riteniamo che la comunità flegrea debba unirsi per avanzare precise rivendicazioni.
Nell’immediato, per restituire funzionalità al servizio:
1) Ripristino della linea diretta Cumana tra Montesanto e Torregaveta con risoluzione delle criticità emerse nella Galleria nei pressi del Dazio, promessa da Eav dopo l’incontro con i sindaci flegrei del 29 luglio “entro 45 giorni”, dunque a metà settembre “con la riapertura delle scuole”;
2) Apertura della stazione di Pozzuoli – Via Fasano, promessa da Eav “entro pochi mesi” e poi “entro il 2025” in occasione della conferenza stampa a Palazzo Migliaresi del 12 marzo 2025, e della stazione di Baia, più volte annunciata come imminente;
3) Frequenza delle corse tra Bagnoli e Torregaveta “una ogni 20 minuti”, secondo gli standard precedenti al dicembre 2024.
In ottica di prospettiva e programmazione:
1) Cronoprogramma credibile e ufficiale per i lavori di riqualificazione del vecchio tracciato dismesso (area interna di Via Napoli – I lotto e area in prossimità del Macellum di Pozzuoli – II lotto);
2) Impegno concreto per la permanente riapertura agli utenti del tratto di linea Circumflegrea tra Licola e Torregaveta;
3) Comunicazione trasparente ai cittadini sullo stato dei finanziamenti dei progetti e sulle responsabilità per i disservizi, a cominciare dalla impraticabilità della Galleria Monte Olibano, per la quale Eav ha fatto sapere di aver affidato a consulenti esterni l’incarico di “progettare i necessari interventi per il ripristino della circolazione”. Senza aver mai precisato, tuttavia, se le criticità emerse dopo l’evento sismico del 18 luglio di mg 4.0 al largo di Bagnoli riguardano la vecchia o la più recente galleria nei pressi di Dazio.
Questa petizione è aperta alle adesioni di tutta la comunità dei Campi Flegrei, ai singoli cittadini, ai movimenti, agli attori economici, alle associazioni civiche, sindacali e di categoria. La battaglia per il trasporto pubblico nei Campi Flegrei assume oggi ulteriore valore e significato alla luce della fase bradisismica. E’ un atto di protesta, dignità e resistenza civile per chi non rinuncia al diritto a vivere in sicurezza su questa terra, che non può essere privata delle sue normali infrastrutture.
– E’ rivolta al direttore Eav, affinché provveda e si assuma le proprie responsabilità;
– ai sindaci dei Comuni dei Campi Flegrei, primi rappresentanti della popolazione, affinché ne tutelino gli interessi;
– alla Regione Campania e a chiunque intenda proporsi di far parte delle prossime Istituzioni regionali, che dovrà esporsi e pronunciarsi anche sulla idoneità e credibilità degli attuali vertici Eav a proseguire nel loro incarico.
Noi pensiamo che i fatti avrebbero giustificato da tempo le loro dimissioni, per incapacità dimostrata sul campo a cambiare strada e avviare una necessaria azione di rinascita del servizio pubblico, su misura dei cittadini e dei territori.
Petizione promossa da:
Associazione L’Iniziativa – Ente del Terzo Settore / Redazione “L’Iniziativa – Voce flegrea”
Ecco dove firmare la petizione on line —> https://c.org/nTBW6qxBpZ

AGGIORNAMENTO 20 ottobre 2025
Abbiamo protocollato la petizione “SOS trasporto pubblico Eav, salviamo i Campi Flegrei” ai Sindaci di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Napoli, alla Regione Campania e ai vertici Eav. Il documento, promosso lo scorso mese dalla nostra associazione e redazione “L’Iniziativa – Voce Flegrea”, critica in modo severo la gestione del servizio pubblico, avanza richieste ben precise ed è stato sottoscritto da oltre 2000 cittadini con identità certa e verificata, sulla piattaforma on line change.org o sui moduli cartacei che sono circolati tra la gente.
La raccolta firme ha raggiunto innanzitutto l’obiettivo di rompere il silenzio politico rispetto a una condizione che ha superato il disservizio ed è diventata emergenza pubblica. E’ stata un’occasione, inoltre, per costruire sinergie e confronto attivo tra cittadini, lavoratori e giovani pendolari, nei nostri incontri e giri di affissione delle locandine. E ha avuto il sostegno concreto di diverse realtà del territorio, tra cui il Sindacato pensionati SPI-Cgil di Pozzuoli, la redazione di Radio Mehari del bene confiscato Casa Mehari di Quarto, l’associazione “Il Pappice” di Bacoli, la Uisp area flegrea, rappresentanti di comitati e movimenti civici, singoli esercizi commerciali, ricevendo spazio e attenzione da parte di giornalisti e testate.
Ribadiamo le nostre richieste:
Riapertura in sicurezza della galleria nel Monte Olibano nei pressi della stazione Dazio e ripristino della linea diretta tra Montesanto e Torregaveta;
Apertura delle nuove stazioni Pozzuoli/Via Fasano e Baia;
Frequenza delle corse verso Bacoli e Monte di Procida almeno 1 ogni 20 minuti, come fino al dicembre 2024;
Ripresa del servizio sul tratto Licola-Torregaveta della Circumflegrea chiuso nel 2014
Riqualificazione urbana delle aree di Via Napoli e Pozzuoli Centro attraversate dal vecchio tracciato ormai dismesso.
Palliativi, soluzioni tampone e parole a vuoto non bastano più. Ci vogliono fatti, in tempi brevi e certi. I vertici Eav hanno perso ogni credibilità, smentiti giorno dopo giorno da tagli improvvisi alle corse e da continui rinvii degli impegni presi nei loro stessi comunicati. I sindaci flegrei hanno il dovere di rappresentare i bisogni delle loro comunità alle Istituzioni sovracomunali e lavorare insieme per rafforzare il sistema di trasporto pubblico anche con strumenti integrativi. Alla Regione devono sapere tutti, chi va via e chi si propone di entrare, quale disastro è stato lasciato in eredità.
Senza infrastrutture pubbliche i Campi Flegrei sono condannati all’isolamento, all’aggravarsi della crisi economica e a una lenta agonia. A tutti i destinatari della petizione chiediamo risposte ufficiali. Verso i cittadini che hanno seguito e sostenuto questa nostra iniziativa, prendiamo l’impegno di informare e aggiornare sugli esiti della petizione e su eventuali interlocuzioni con le Istituzioni coinvolte.