L’Editoriale / Città flegrea, una sfida possibile

dibE’ trascorso qualche giorno dall’evento organizzato dalla nostra associazione che lo scorso 4 luglio ha animato la villetta del Tempio di Serapide di Pozzuoli (guarda la raccolta di foto e i servizi televisivi), dal titolo “Città flegrea, città da costruire”. Un momento pubblico promosso a conclusione delle attività redazionali de l’Iniziativa della stagione 2014/15, da considerarsi il prosieguo naturale di quello tenuto un anno fa, il 27 giugno 2014, alle Scale del Purgatorio, denominato “Città della cultura, città dell’accoglienza”.

La partecipazione ed il sostegno all’evento di quest’anno da parte di cittadini, artisti, musicisti, artigiani e operatori locali, è motivo di soddisfazione per il lavoro volontario svolto da tutto il gruppo, ma soprattutto rappresenta per noi un ulteriore incoraggiamento a proseguire nell’impegno civico, culturale e politico per la “città che vogliamo”. Una città flegrea, perché è nella dimensione dei Campi flegrei, territorio accomunato da criticità e potenzialità, che va ancorata l’idea dello sviluppo locale, oltre i confini amministrativi; da costruire, perché in questo periodo storico lo sforzo di ogni movimento, forza politica o sociale va indirizzato nella proposta, superando contrapposizioni spesso inutili e pretestuose.

Una delle condizioni preliminari a tale prospettiva è il coordinamento istituzionale a partire dai Comuni flegrei, nella consapevolezza che esistono problemi ai quali dare soluzioni in un’ottica di insieme. L’evento del 4 luglio è stato arricchito sul piano istituzionale dalla presenza dei sindaci di Pozzuoli, Enzo Figliolia, di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione e di Monte di Procida, Peppe Pugliese. La loro partecipazione ha confermato più di ogni altra cosa la validità del “ragionamento flegreo”.

Ne è scaturito un incontro pubblico tra questi amministratori, il primo in assoluto, alla presenza diretta della gente, di cui i mezzi di informazione locale hanno dato ampia notizia. Le domande poste dalla nostra redazione sono state l’occasione per cominciare a riempire di contenuti il concetto di città flegrea: trasporti, mobilità, turismo, riqualificazione ambientale, risorsa mare, gestione dei beni culturali, programmazione. Con poca formalità e senza eludere le questioni, i Sindaci, nei loro veloci giri di risposte, hanno assunto l’impegno di “fare squadra”, a partire dai progetti che già vedono legati i destini dei singoli Comuni, specie in materia ambientale, come quelli relativi al risanamento dei laghi e all’impianto di depurazione di Cuma. Ma non solo. Figliolia, ad esempio, ha proposto ai suoi nuovi interlocutori istituzionali di presentarsi come unica entità territoriale al Ministero dei Beni Culturali, per definire insieme il ruolo dei Comuni sulla gestione del Rione Terra e, più in generale, del patrimonio archeologico. Della Ragione e Pugliese hanno evidenziato che l’unità dei Campi Flegrei va raggiunta con gli strumenti della partecipazione e della trasparenza di fronte ai cittadini, in primo luogo su questioni come i bilanci comunali. E poi, ancora, è seguito l’impegno a coordinare le azioni dei corpi di polizia municipale e ad aprire un confronto sui singoli piani anti-traffico; mentre restano aperte sfide importanti come il corretto utilizzo dei fondi europei, per i quali il primo cittadino di Pozzuoli, in particolare, ha rimarcato la necessità di spostare l’attenzione nel prossimo futuro alle periferie e alla rigenerazione urbana di quartieri come Monterusciello.

Ben vengano, dunque, occasioni come queste, utili ad instaurare un rapporto diretto tra amministrazione pubblica e cittadini basato sull’informazione, sulla conoscenza concreta dei fatti e sulla consapevolezza diffusa dei problemi; uniche armi contro un clima di generalizzata sfiducia, che se non accompagnato da analisi condivise e dalla necessaria voglia di riscatto, accentua solo le negatività e rischia di lasciare il nostro territorio al palo della frustrazione.

La costruzione di una città flegrea significa anche sviluppare un nuovo senso di appartenenza al territorio e alla comunità di cui siamo tutti parte. L’Iniziativa, come sempre, proverà nella prossima stagione a dare il suo contributo e a svolgere un ruolo in tal senso, fuori dagli schemi e con spirito costruttivo.

 

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.