Nuovo furto nella FORESTA DI CUMA, bene comune e presidio istituzionale a rischio

Bosco-di-cumaFOTO DI PAOLO VISONE

Ignoti, per la terza volta, compiono atti vandalici e rubano attrezzi da lavoro, sedie e tavoli nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio. Il furto è avvenuto negli uffici siti nella vecchia stazione Circumflegrea di Cuma, dove sono state sfondate porte e finestre. Gli altri due episodi si sono verificati a fine novembre, neanche un mese e mezzo fa.

IL RISCHIO E’ CHE DIVENTI TERRA DI NESSUNO – Attualmente la Foresta è presidiata da operai idraulico-forestali della Regione Campania, che sono assenti durante la notte e durante tutto il week-end. I rave organizzati abusivamente all’interno della Foresta sfruttano subdolamente quest’assenza, approfittandone per distruggere l’immenso patrimonio di biodiversità che essa custodisce. Anche i cavallari che ogni giorno percorrono la spiaggia adiacente la Foresta, di notte e nel week-end potrebbero avere libero accesso al bosco.

Ciò che rappresenta un presidio istituzionale all’interno di un area protetta è stato preso di mira per chissà quali oscuri motivi. Forse i responsabili delle tante attività illecite che si svolgono all’esterno del perimetro del bosco cominciano a considerare la Foresta, e tutto ciò che ne deriva, un problema. In realtà occorre una presa di coscienza da parte della cittadinanza, un moto d’orgoglio che porti alla riappropriazione di un territorio che è stato salvato dallo sfregio edilizio, e che oggi rappresentata un enorme serbatoio di biodiversità ed una grande risorsa turistica.

UN PATRIMONIO DA DIFENDERE – Con i suoi 100 ettari la Foresta di Cuma attrae ogni anno centinaia di visitatori, che siano cittadini desiderosi di trascorrere ore di svago o turisti in contemplazione delle meraviglie della nostra terra. Considerate le difficoltà nel raggiungerla, per la carenza ti trasporti pubblici, vuol dire che chi conosce la Foresta di Cuma, la ama anche. La Regione Campania, sostenuta e trainata dagli operatori locali, sta cercando di strappare quel pezzo di terra all’abbandono ed all’anarchia, fattori che costituiscono un ottimo presupposto per la criminalità organizzata. Il sistema Acropoli-Foresta-Spiaggia è bene comune, appartiene alla collettività, e come tale deve essere strappato a chi vi svolge attività non consentite dalla legge, distruggendolo. In primavera riprenderanno le attività organizzate dalla Regione, da associazioni e cooperative per valorizzare la foresta, per creare un economia sostenibile e duratura, che valorizzi il territorio e le competenza umane che offre. Questa è la via da seguire, ed ogni cittadino deve riconoscersi in questo obbiettivo.

ARTICOLO DI STEFANO ERBAGGIO

Scritto da Redazione